Ciao Pablito! (1956-2020)
La morte di un essere umano è sempre un evento doloroso. Quando poi a lasciarci è un campione, il dolore si fa collettivo e nascono tanti pensieri. All’eta’ di 64 anni, ci ha lasciato nella notte tra il 9 e 10 dicembre 2020 Paolo Rossi, iconica stella del calcio italiano ed europeo. Il re dei Mondiali di Spagna del 1982 è stato sconfitto da un tumore ai polmoni contro il quale combatteva da circa un anno. La sua scomparsa è stata un fulmine a ciel sereno, inatteso e improvviso: non tutti erano a conoscenza della sua malattia, perché Paolo era molto riservato, anche nei momenti piu’ difficili. Deceduto presso l’ospedale “Le Scotte ” di Siena, una camera ardente nella natale Vicenza è stata allestita presso lo stadio “Menti” della città, in modo che tutti – ex colleghi, amici, tifosi – potessero tributare l’ ultimo omaggio al grande campione.
Uomo perbene, semplice, discreto, schivo: nella vita come nella morte. Se ne è andato quasi in punta di piedi, senza clamori, senza polemiche. Paolo Rossi è stato uno dei più grandi calciatori italiani della storia, rimasto nei cuori di quanti hanno potuto godere della vittoria del Mondiale del 1982 . E li’ in quel Mondiale, partita dopo partita, goal dopo goal, Paolo si e’ imposto nel pantheon di quanti hanno compiuto grandi imprese, al limite dell’ impossibile: ottenne il premio di capocannoniere segnando 6 goal – 3 dei quali contro il “temutissimo” Brasile di Sócrates, Falcao, Zico
…- . L’Italia vinse e Paolo, il ragazzo buono della tranquilla Vicenza, divenne il “Pablito” nazionale. E proprio da quel Mondiale, la sua parabola crebbe senza sosta: vinse il Pallone D’Oro come miglior giocatore Europeo; con la Juventus dal 1981 al 1985 vinse due Campionati Italiani, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e una Coppa dei Campioni. Il suo palmares e la sua onestà intellettuale lo hanno reso poi, a fine carriera, apprezzato opinionista sportivo.
Signore del calcio, campione dal cuore d’oro, trascinatore di folle di tifosi, te ne sei andato per sempre. Incolmabile è il vuoto lasciato in quanti hanno assistito ai tuoi goal e in quanti hanno solo sentito parlare delle tue prodezze sportive.
Ciao Pablito.

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