Bologna da mordere
“La Dotta, la Grassa, la Rossa.”: non tutti lo sanno, ma Bologna ha questi tre soprannomi. È chiamata la Dotta per l’antichissima università, la Rossa per l’orientamento politico e il colore dei tetti, la Grassa per la sua eccezionale cucina. Infatti Bologna è un crocevia di colori, persone, idee e cibo, dove si incontrano tradizione e innovazione. Un aspetto particolare è che per i Bolognesi il cibo non è solo nutrimento ma soprattutto un momento di aggregazione e condivisione, rifacendosi alla stessa concezione del cibo del Sud Italia. Nelle osterie, per esempio, i clienti devono solo comprare il vino e possono portarsi il cibo da casa. Una delle antichissime osterie è “L’osteria del Sole”, famosa per l’accoglienza e per i personaggi del luogo, nel quale ognuno è ben accetto. Nell’osteria c’è la regola di non poter cantare e suonare, ma l’unico che è riuscito a infrangerla è stato Joe Bastianich, noto ristoratore internazionale.
Bologna ha i suoi cibi caratteristici, alcuni dei quali si sono diffusi in tutta Italia. In questa zona uno dei piatti più apprezzati è la piadina che sta a Bologna come la pizza a Napoli, piatto tanto versatile quanto economico. Piatto meno noto ma altrettanto apprezzato è la tigella o crescentina, tipo di pane farcito con la cunza cioè lardo, rosmarino e aglio, dall’odore molto forte.
Altra ricetta classica della zona emiliana è quella delle tagliatelle, condite con l’altrettanto tipico ragù alla bolognese. Il piatto più famoso è il tortellino, diffuso in tutto il Nord Italia. Il tortellino era in origine un riciclo della carne avanzata sulla tavola dei nobili. Secondo la leggenda il tortellino si inspira all’ombelico femminile, quello di Venere secondo alcuni, secondo altri quello di una giovane e bella Marchesina. Bologna ha molte leggende quanti sono i piatti tradizionali, ma accoglie anche i piatti tipici di altri paesi.
In questa città, infatti, si trova di tutto: dal kebab al gulasch, dalla pizza alla polenta, dal sushi alla pita e così via, grazie ai numerosi universitari e immigrati di ogni nazionalità. Infine Bologna è una città fondamentale per la storia culinaria italiana e l’aspetto gastronomico è solo uno dei tanti motivi che la rendono più che degna di una lunga visita.
Interviste ai Bolognesi sul cibo
Salvatore Caiazzo, Francesco Di Nucci, Fabio Grandito
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