Fatti furbo, ma furbo veramente…
Ieri, 20 novembre, presso l’ Auditorium del Palazzo di Giustizia di Napoli, si è tenuto un incontro volto a presentare un progetto dal titolo “Fatti furbo, ma furbo veramente…”
Presenti in sala magistrati, esponenti del mondo dello sport, del mondo politico oltre ai molti ragazzi degli Istituti Superiori campani.
Ad esordire è stata una delle referenti del progetto, il magistrato Barbara Calaselice ( in servizio presso la Corte d’Appello di Napoli) che, dopo aver effettuato i dovuti ringraziamenti, ha ricordato lo scopo del progetto: il rispetto delle regole.
Rispettare le regole – dice il magistrato- è importante poichè si evita di imbattersi in processi penali. Quindi- continua- rispettare le regole, conviene.
Il modo più semplice per imparare a rispettare, a rispettarsi? Fare sport. Grazie infatti alle attività sportive, si favorisce l’integrazione tra i giovani che possono comprendere l’importanza del rispettare una regola e soprattutto il valore del sacrificio. Lo sport aiuta a crescere, aiuta a vivere e a sognare.
I giovani devono imparare anche a perdere perchè, talvolta, sono proprio le sconfitte che fanno aumentare la voglia di fare di più, di essere migliori.
Lo scopo della giornata- dice il magistrato Silvana Sica (in servizio presso il Tribunale di Napoli e referente anch’ella del progetto) – è proprio comunicare con i giovani che molto spesso hanno un linguaggio incomprensibile agli adulti.
Tanta musica, è questo ciò che piace ai giovani. Ad esibirsi, oltre ai ragazzi del Coro del “San Carlo”, l’orchestra del nostro Liceo, che da quest’anno ha anche un indirizzo musicale . La canzone di Vasco Rossi scelta dai ragazzi dell’orchestra del Liceo ha rievocato in tutti il ricordo del giornalista ucciso dalla camorra trenta anni fa, Giancarlo Siani.
In una giornata come quella di ieri, in cui i veri protagonisti sono stati gli studenti, anche il giudice del Tribunale dei Minori Piero Avallone, ha voluto ricordare l’importantissimo compito della scuola: formare i ragazzi e sviluppare in loro il senso critico sulle cose, anche sulla propria città. Ha sottolineato, poi, che bisogna essere fieri di se stessi quando si fa il proprio dovere poichè ha coraggio non chi uccide, ma chi fa SEMPRE il proprio dovere.
Camminare a testa alta: è questo che devono imparare a fare i giovani e l’unico strumento che hanno a disposizione è proprio la LEGALITA’.
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