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Statue, monete, gioielli dal valore inestimabile e inoltre centinaia di oggetti di uso quotidiano ritrovati negli scavi di Oplonti, a Torre Annunziata, sono rinchiusi al buio, nei magazzini e nei forzieri di alcune banche, senza poter essere mostrati al pubblico. I reperti più preziosi costituiscono la raccolta dei famosi ori di Oplonti, conosciuti in tutto il mondo, che sono stati esposti in diversi importanti musei, ma nella loro città una volta soltanto. E i Torresi, che certamente avrebbero piacere di scoprire nel loro stesso territorio i preziosi ritrovamenti lasciati dai loro avi, non hanno la possibilità di farlo. Se solo li conoscessero, potrebbero ben vantarsi di questi tesori. Oltre ai gioielli, anche il patrimonio scultoreo di Oplonti è stimato di grande valore, il secondo in Italia per importanza dopo quello di Ercolano.

Tuttavia, questa triste storia potrebbe celare un lieto fine. Dopo anni trascorsi a impolverarsi in uno scantinato, alcuni dei reperti avranno la possibilità di vedere nuovamente la luce: al più presto ci sarà una mostra, probabilmente a palazzo Criscuolo, per dare finalmente l’occasione ai cittadini di ammirare questo loro patrimonio.  Come preparazione all’evento, lo scorso 10 novembre si è tenuta una conferenza presso la biblioteca comunale, organizzata dall’Archeoclub di Torre Annunziata. La prof.ssa Elisa Esposito, archeologa e docente del liceo Pitagora – B. Croce, ha presentato alcuni dei reperti che saranno esposti nella mostra, tra cui le uniche statue di centauresse ritrovate fino ad oggi.

Ci auguriamo che in città venga presto allestito un museo in cui questi tesori potranno trovare definitivamente posto. L’amministrazione comunale ha approvato pochi giorni fa la partecipazione a un bando per il recupero e la riqualificazione delle aree degradate, prevedendo di rivalorizzare l’edificio della Real Fabbrica d’Armi, abbandonato da tempo, per la realizzazione di un museo che ospiti anche i reperti di Oplonti.

La nostra storia, la nostra cultura, la nostra identità sono rappresentate anche da questi ritrovamenti: non si può più lasciarli ammuffire in un magazzino!

Caterina de Martino, Maria Federico, Martina Lovisi, Ilia Plista – II B classico