Consol, casse e musica.
Consol, casse e musica.

E’ durante gli anni 80 che si è avuto il boom nelle discoteche, con entrate di ben 70 miliardi di euro cioè il 4% del PIL. Oggi, invece, i numeri e le statistiche registrano qualcosa di completamente diverso. Solo in Italia la chiusura ha riguardato ben 2500 discoteche, se volessimo essere ottimisti. Ma, la domanda sorge spontanea, perché le discoteche non sono amate più come prima?
Le cause principali sono da identificarsi con la concorrenza sleale, la tassazione alle stelle, i problemi relativi alla sicurezza e alla droga . Per la concorrenza, come dice Maurizio Pesca, presidente della Silb (Associazione italiana di locali da ballo), << si balla dappertutto>>. La ritroviamo infatti nei bar, nei piccoli locali, nei ristoranti. Basta una consolle, un collegamento internet, delle casse ed ecco la discoteca. Non mancano ovviamente le lamentele dai parte dei proprietari delle discoteche ”ufficiali”, che definiscono le attività di questi bar  ”abusive”. E qui entrano in gioco anche le tasse, perchè mentre il guadagno delle discoteche classiche viene tassato e ritassato, a quello di questi piccoli locali non si applicano le stesse tassazioni. E ciò è anche un danno per le casse dello Stato.
Considerevoli sono anche i problemi relativi alla sicurezza. I ragazzi iniziano a bere nei bar posti nelle vicinanze delle discoteche, dove trovano gli alcolici a prezzi modici rispetto alle discoteche. Essendo già ubriachi, quando arrivano in questi locali notturni, spesso si verificano problemi per la sicurezza. Il crescente aumento di ragazzi che muoiono per overdose o per coma etilico, dopo aver trascorso un serata in discoteca, ha spinto i genitori ad allontanare i figli da questi luoghi e, per fortuna, ci sono anche ragazzi che preferiscono un clima più tranquillo e sicuro.

 

Aurora Buono III B scientifico