questa-scuola-non-è-un-albergoVenerdì 26 febbraio alle ore 15.30, gli studenti di alcune classi dell’Istituto hanno incontrato al liceo Pitagora – B. Croce lo scrittore, giornalista e regista Pino Imperatore, per discutere insieme su due dei suoi romanzi, “Benvenuti in casa Esposito” e “Bentornati in casa Esposito”, da cui sono state ricavate trasposizioni teatrali di successo.

Classe 1961, Pino Imperatore nasce a Milano da genitori napoletani emigranti, ma vive la sua infanzia a Napoli, città a cui è profondamente legato.

“Scrivo – esordisce Imperatore dopo aver salutato i ragazzi – per amore del sud e soprattutto perché non mi piace sapere che la nostra terra continua ad essere sempre contaminata e resa schiava dalla camorra”.

Durante l’incontro, gli studenti hanno presentato i loro lavori, disegni, video, power point e una breve performance teatrale. Non sono mancati momenti di grande ironia, caratteristica principale dei libri di Imperatore. I suoi libri catturano l’interesse di lettori di ogni età e cultura grazie a un’attenta descrizione e valorizzazione della città ed a un ricco e variegato linguaggio che non manca di espressioni tipiche locali perché – ci ricorda Pino – il napoletano non è solo un dialetto ma una lingua, patrimonio dell’UNESCO .

Napoli è la bella città dalla doppia anima: quella superficiale fatta di persone allegre e solari (la caratteristica dei napoletani è proprio l’atteggiamento sempre positivo nei confronti della vita, per quanto dura possa essere) e quella sotterranea fatta di caverne artificiali e naturali, ma della quale nessuno parla mai.

Si è troppo abituati a descrivere ciò che non va, ma Imperatore ha decisamente invertito la tendenza!

Tra i luoghi che descrive nei due libri sopra citati, c’è il rione ” Sanità”, a tutti noto come il luogo in cui la droga e la camorra hanno preso il sopravvento.

Contrariamente  però a quanto si possa pensare, questo quartiere vanta di essere uno dei siti storici più visitati grazie ad uno dei  cimiteri più importanti al mondo, quello delle Fontanelle. E’ qui che  sono custodite  le “capuzzelle”, resti  delle vittime della grande peste del 1656 e del colera del 1836. La voglia di riscatto dei giovani di questo quartiere cresce ogni giorno e si manifesta attraverso la sempre più fitta formazione di associazioni artistiche e culturali.

L’arte aiuta a vivere e Pino Imperatore lo sa bene; nel 2009 ha ideato e fondato il GULP (Gruppo Umoristi Ludici Postmoderni) con l’intento di diffondere e valorizzare l’umorismo. Perché … Napoli non è camorra, è VITA!