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Martedì 8 marzo il premier Matteo Renzi ed il Presidente francese Francois Hollande hanno incontrato, presso Palazzo Ducale a Venezia, i genitori e il fratello di Valeria Solesin (giovane ricercatrice veneziana rimasta vittima dell’attentato al teatro parigino “Bataclan”) e i genitori del fidanzato che era con lei quella tragica notte del 13 novembre scorso.
Il premier Renzi ha accolto il Presidente della Repubblica francese in Piazza San Marco alle 17:00, con gli onori militari e i rispettivi inni nazionali, quello di Mameli e la Marsigliese. L’ha fatto nel segno di Valeria Solesin, nel giorno dedicato alle donne.
“Abbiamo donato un messaggio di vicinanza e di affetto alla famiglia di Valeria Solesin, ma sopratutto abbiamo ricevuto da loro un messaggio: la memoria di Valeria resta viva attraverso sei  borse di studio negli ambiti di studio di cui si occupava . E’ un piccolo atto che vuole dimostrare il nostro desiderio di non darla vinta ai terroristi”. Si esprime così il premier  al termine dell’incontro.

«Noi abbiamo fiducia nella ricerca e Valeria vedrà proseguire il suo lavoro», aggiunge il Presidente francese sottolineando che oggi «Valeria avrebbe voluto rivolgere un messaggio per le donne, per l’eguaglianza e per la dignità».

Valeria, giovane donna ambiziosa e tenace, non sarà dimenticata: è questo il messaggio che emerge dalle parole del premier e del Presidente francese i quali, durante l’incontro, hanno sottolineato anche che la lotta al terrorismo non finirà  e che Francia e Italia s’impegneranno sempre più.

Seminare  orrore e morte pronunciando il nome di un dio: ecco cosa gli uomini dell’ISIS, senza alcuno scrupolo, continuano a fare.

Come scrive Luigi Strada, ” il terrorismo è la nuova forma della guerra, è il modo di fare la guerra degli ultimi sessant’anni: contro le popolazioni, prima ancora che tra eserciti o combattenti. La guerra che genera guerra, un terrorismo contro l’altro, tanto a pagare saranno poi civili inermi”.