gay2Nel corso degli ultimi anni la famiglia ha subito grandi mutamenti e si appresta ad una indiscutibile evoluzione che la porterà ad essere completamente diversa da quella attualmente tutelata dallo Stato e descritta dalla Costituzione. Crescono le rivendicazioni delle famiglie gay, in un clima socio-culturale che, purtroppo, non pare ancora pronto a un cambiamento del genere e che trova riflesso nelle discussioni nelle aule parlamentari e governative. Nell’Unione Europea sono 15 gli stati che hanno legiferato per riconoscere il matrimonio per le coppie gay. L’ultima a dire sì è stata la Grecia. Secondo i dati della Ragioneria generale dello Stato, le unioni tra persone dello stesso sesso saranno all’incirca 67mila (in dieci anni). Nasce inoltre il problema delle adozioni, che è da sempre molto discusso. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando vorrebbe “al più presto la legge sulle unioni civili” e si dice “favorevole alle adozioni” da parte di coppie omosessuali. Il disegno di legge Cirinnà non va avanti perché “ci si accapiglia sui massimi sistemi, si fa propaganda tralasciando che l’Italia ha un obbligo giuridico a intervenire sul tema sulla base di una sentenza della Corte di Strasburgo del 21 luglio 2015“, ha detto il guardasigilli. Ma la sua presa di posizione non è piaciuta ai centristi della maggioranza: “Sono in totale disaccordo”, ha detto Angelino Alfano; “Il ministro avrebbe fatto bene a non entrare nel dibattito”, ha ribadito Renato Schifani, mentre Maurizio Lupi ha rincarato: “Sino a prova contraria le leggi in Italia le fa il Parlamento e non le sentenze di una Corte”.  I diritti-doveri delle coppie di persone dello stesso sesso e la diversificazione degli istituti familiari nella legislazione italiana, e non semplicemente di individui che convivono, sono un obiettivo irrinuciabile per il pieno riconoscimento civile e sociale dell’affettività gay.

Marilena Merillo & Miriana Collaro – III B classico