basta-un-siIl 4 dicembre 2016 tutti gli italiani saranno chiamati a votare con un referendum confermativo una proposta di riforma costituzionale approvata già dal parlamento lo scorso Aprile. Questo referendum per sua propria natura non ha il quorum, il che significa che non c’è bisogno del 50% più uno degli aventi diritto al voto per approvare questa modifica, ma solo la semplice maggioranza dei votanti.

In sintesi le maggiori modifiche che verranno apportate saranno:

Riduzione del numero dei Senatori. Il numero dei Senatori da 315 scenderà a 100 e non saranno stipendiati. Tagliando il numero dei senatori si riducono i costi. Questi 100 Senatori inoltre saranno eletti indirettamente. Il Senato non avrà più il compito di votare leggi e non potrà apportare modifiche ad esse, ma potrà darà un contributo di proposte. Eliminando quasi del tutto il ruolo del Senato, la Camera dei deputati rimarrà l’unica con poteri legislativi, aumentando il numero di nuove leggi e rendendo i governi più stabili e duraturi.

Soppressione del CNEL. Il CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) è un organo istituzionale formato da 64 membri e che ha una spesa di oltre 5 milioni di euro annui. Creato nel 1957 le funzioni di questo ente sono essenzialmente due: esprimere pareri e promuovere iniziative legislative. Con questa soppressione ci sarà un ulteriore risparmio economico.

Per proporre una legge serviranno 150’000 firme. Per proporre una legge serviranno 150’000 firme, al posto delle 50’000 attuali, ma la Camera avrà l’obbligo di discutere e di sottoporla a votazione. Mentre il numero delle firme necessarie per indire un referendum abrogativo salirà da 500’000 a 800’000.

In conclusione, l’eventuale vittoria del , porterebbe enormi cambiamenti all’Italia, cambiamenti che serviranno a renderla più moderna e a farla ritornare al suo antico splendore.

Come dice Giuseppe Tommasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo”: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è bisogna che tutto cambi”.