<<Abbiamo reinventato il telefono. Da oggi le persone hanno l’opportunità di portare il computer in tasca>>.

E’ cosi che Steve Jobs ha presentato  al mondo il primo iPhone il 9 gennaio di dieci anni fa. Il modello presentato da Jobs permetteva di trasferire su un telefono cellulare la linea internet fino ad allora diffusa solo attraverso i computer. Le indagini condotte dall’ISTAT nel 2007 presentavano l’immagine di un paese in cui  era la tv che fungeva come mezzo di trasmissione di notizie, mentre lo smartphone era nelle tasche di pochi. I cellulari,infatti,venivano utilizzati unicamente per mettersi in contatto con altre persone attraverso le telefonate. Il primo telefono mobile costruito in Svezia negli anni sessanta poteva effettuare soltanto le telefonate (solo due) e pesava oltre 40 chili. Oggi,invece,il cellulare,dal peso di 130 grammi,è diventato uno strumento di uso quotidiano diffuso sia tra gli adulti che tra gli adolescenti. I teenagers, in particolar modo, si sentono così “dipendenti” dallo smartphone da non riuscire a farne a meno.  A questo proposito il Dott.re David Greenfield parla addirittura di “nomofobia” (abbreviazione di no-mobile-phone fobia), una patologia causata dalla disperazione che si prova quando si dimentica il proprio telefono. L’uso dei cellulari ha,inoltre, influito notevolmente sui costumi e le abitudini degli uomini,nonchè sulla lingua.  Negli ultimi anni,infatti, i giovani non riescono più a esprimersi in quanto abituati ad utilizzare abbreviazioni legate all’uso di sms e preferiscono sempre di più i libri digitali a quelli cartecei modificando in questo modo la capacità di comprensione e il coinvolgimento nella storia. La rete,poi, sta sopprimendo il punto di vista individuale,sostituendolo con prototipi comuni a tutti,giungendo alla perdita della propria capacità di critica e alla “fuga” dalla propria voglia di essere. Ciò ha generato addirittura la morte di molti adolescenti,tra questi una ragazza di dodici anni di Pordenone che,vittima del “cyberbullismo”,si è suicidata nel mese di aprile dello scorso anno,un attimo dopo aver scritto ai suoi ” compagni: << Ora sarete contenti>>. Se il telefono ideato da Jobs è nato con il presupposto di rendere più agevole la vita quotidiana, è altrettanto vero che la sua utilità sta sfuggendo dalle mani di molti. Se consideriamo,dunque, che oggi si è arrivati ad ideare addirittura “app” in grado di misurare la temperatura corporea,cosa pensiamo di doverci aspettare dalle generazioni future?

Miriana Collaro e Tonia Gallo IV B classico