Il 23 marzo scorso è stato presentato il disegno di legge chiesto da Carla Caiazzo, una donna di Napoli che è stata bruciata dall’ex-fidanzato, sebbene fosse  incinta, per motivi di gelosia. La signora Caiazzo nel novembre 2016 aveva scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella una lettera, chiedendogli di sollecitare il parlamento a formulare una nuova legge punitiva nei confronti di coloro che deturpano, privandole dell’ identità, centinaia di donne con l’acido o con altri metodi.

Come spiega la senatrice del PD Laura Puppato, “il disegno di legge colma un vuoto normativo e rappresenta un unicum anche in campo europeo. Il volto distrutto e volutamente sfregiato per sempre ha il valore di una morte civile, inferta con inaudito cinismo e frutto o causa, sopra ogni cosa, della volontà violenta di restare unici padroni dell’io profondo della vittima che si sarebbe voluta possedere. Per tali atti non bastano le pene previste per la lesione grave o gravissima subita in qualunque altre parte del corpo umano. Non perché, ovviamente, non sia grave ogni atto lesivo di una persona, ma perché lo sfregio del volto va a incidere profondamente sull’identità fisica, sociale e psicologica, la nuova norma, punendo con la reclusione non inferiore a 12 anni, fornisce ai magistrati gli strumenti per comminare pene adeguate in modo rapido”.

COME SI VIENE PUNITI?

Per chi sfregia volontariamente un uomo o una donna le pene partono dai 12 anni di reclusione se non ci sono relazioni tra aggressore e aggredito e aumentano fino a 16 anni se la vittima era legata al suo aggressore. Ovviamente le pene sono più severe per ex fidanzati, ex conviventi o ex coniugi, ma anche per genitori o figli. Con la nuova legge verrà istituito anche un Osservatorio permanente specializzato nella prevenzione delle aggressioni con sfregio.

Questa norma presentata recentemente alla camera ha trovato consenso tra tutti i gruppi parlamentari. Le donne d’Italia sperano che sia approvata presto. Si tratta di una legge fondamentale, che deve rientrare nei diritti del cittadino. Se una persona sfregia il volto di qualcuno, deve essere punita non soltanto perché ha arrecato un danno fisico, che può essere riparato solo con numerose operazioni chirurgiche, ma soprattutto perché ha distrutto la vita di una persona, uccidendone l’identità.