Sono passati cinque mesi da quel 7 luglio, giorno in cui 8 persone sono rimaste vittime del crollo di una palazzina situata nei pressi della Rampa Nunziante di Torre Annunziata. Oggi, 7 dicembre, gli studenti della città, affiancati dalle famiglie delle vittime e dai rappresentanti del Comune e delle forze dell’ordine, sono scesi in strada per chiedere giustizia. A partire dalle 9:30, un corteo di oltre mille persone ha iniziato la sua marcia silente passando per le strade più importanti di Torre Annunziata, fino a giungere al luogo della disgrazia. Tristezza e commozione sono state le emozioni provate da tutta la popolazione nel ricordare i loro concittadini, ma anche  rabbia, soprattutto perché a distanza di 5 mesi non si hanno ancora notizie e verità certe riguardanti l’accaduto. Ha affermato don Ciro, parroco della chiesa della Santissima Trinità, che davanti a questa realtà fatta di imbrogli, ingiustizie ed ipocrisia, bisognerebbe ripartire e ricostruirla investendo sulle future generazioni, le uniche in grado di darci la speranza per un futuro migliore. Una sincera e commovente partecipazione da parte dei giovani oplontini a quest’evento così importante in ricordo delle vittime innocenti cadute per mano dell’incuria e del’irresponsabilità delle parti coinvolte nella ristrutturazione del palazzo. “Questa sarà una marcia silenziosa, non di chi non ha nulla da dire, ma di chi aspetta una risposta”,  ha detto sempre don Ciro  durante il corso della manifestazione; un silenzio riempito soltanto dalla tromba, suonata da una studentessa al termine del corteo, di fronte al palazzo. La melodia era straziante, così quanto straziante e doloroso è il ricordo delle vittime del crollo. Gli oplontini aspettano dunque verità, certezze e risposte che possano fare chiarezza e rendere giustizia non soltanto alle vittime, ma anche alle famiglie di queste ultime che ogni giorno patiscono il dolore di questa grave perdita.

 

Ludovica Bifulco ed Elena d’Agostino.