Sono 72 anni che nella giornata del 2 giugno si festeggia la Repubblica Italiana.

In realtà negli anni che vanno dal 1977 al 2000 la festa fu spostata alla prima domenica di giugno per contenere i costi sociali e  statali a causa della forte crisi economica che colpì l’Italia. Solo nel 2001 fu ripristinata la festa al 2 giugno per volere del Presidente Ciampi.

La festa nasce in ricordo del referendum che si tenne il 2 e 3 giugno del 1946. Tutti gli italiani, comprese le donne fino ad allora escluse da qualsiasi elezione, furono chiamati ad esprimersi sulla scelta tra monarchia e repubblica. E tutti sappiamo come è andata a finire.

La festa, che trova il suo culmine nella parata delle forze armate alla presenza del Presidente della Repubblica e delle più alte cariche dello Stato sia civili che militari, si svolge lungo i fori imperiali di Roma ai piedi del Colosseo . Rappresenta l’unità di una Nazione intera al di là di ogni ideologia e  coinvolge tutti noi Italiani sul posto o da casa tramite la diretta televisiva.

Quella di quest’anno ha un valore maggiore. Infatti si prospettava una commemorazione sotto tono perché a distanza di tre mesi dalle elezioni del 4 marzo, ancora non era stato costituito un governo che potesse guidare l’Italia per altri cinque anni.

E chissà che proprio l’imminenza della ricorrenza e la tenacia del Nostro Presidente hanno fatto si che in pochi giorni si sia trovato un accordo con il giuramento del Presidente del Consiglio e dei ministri solo il 1 giugno.

Si è così rispettata quella che era la parola d’ordine della Festa di quest’anno: “Unità”. Unità di una Nazione, di una popolazione che si è raccolta intorno alle forze armate e al Suo Presidente Sergio Mattarella, artefice nel bene e nel male, a seconda delle idee politiche, di questo successo.