“L’amica geniale”, primo volume di una tetralogia, è il titolo del romanzo scritto da Elena Ferrante e pubblicato nel 2011 dalla casa editrice “Edizioni EO”.

Il romanzo è suddiviso in due parti: una prima parte che narra dell’infanzia delle due bambine protagoniste Elena e Lila e una seconda parte che narra dell’adolescenza delle bambine. Entrambe le parti si basano sull’amicizia che lega Elena e Lila e il forte legame che si crea del corso degli anni. Le loro strade iniziano a separarsi con l’inizio delle scuole medie, tuttavia le vite delle due ragazze continueranno ad intrecciarsi poiché l’una necessita dell’altra.

Agli occhi di Elena, Lila è sempre un passo avanti: inizia le scuole elementari già in grado di leggere e scrivere; appassionata di lettura, trova sempre il modo per apprendere da ciò che legge e trovarsi sempre un passo avanti rispetto a Elena e a tutti i suoi coetanei. Ciò spiega anche il titolo del romanzo.

All’interno del romanzo nulla è casuale o rilevante. Ogni elemento della narrazione, ogni luogo, oggetto descritto è un tassello essenziale per comprendere le condizioni di vita della gente dei quartieri più poveri di Napoli nel dopoguerra.

‘L’amica geniale’ è un romanzo caratterizzato da uno stile semplice e colloquiale e da una narrazione scorrevole, condotta in prima persona da Elena, una delle protagoniste, che mostra una Napoli alle prese con la ripresa economica e la condizione della donna nel secondo dopoguerra.

Elemento fondamentale è, infatti, la condizione della donna all’interno di un rione e di un’epoca difficile; gli uomini sono gli artefici del destino delle donne che, in quanto tali, hanno il compito di svolgere le faccende domestiche senza la possibilità di ottenere un’educazione scolastica. Sono proprio la cultura e l’educazione, però, come sostiene la maestra Oliviero, che possono rendere le donne superiori all’uomo.

Ciò che salta all’occhio del lettore è la violenza che caratterizza gran parte della narrazione, alla quale nessuno può sottrarsi né tanto meno reagire. I potenti detengono il potere, i poveri sono destinati ad essere sottomessi e a subire violenze immani. Violenza nei confronti della gente del rione, dei ragazzi più deboli e, in particolare, violenza nei confronti delle donne.

Non si hanno notizie relative all’autrice: Elena Ferrante è uno pseudonimo utilizzato dalla scrittrice per mantenere l’anonimato.

Ciò conferisce al romanzo un velo di mistero che, probabilmente, ha rappresentato uno dei motivi del grande successo ottenuto dal libro che è stato tradotto in numerose lingue.