Cari amici del Pitagora, sono qui che vi scrivo dalla mia stanzetta in Cile, per raccontarvi la mia esperienza in Sud America.

Sono passati già tre mesi da quando sono arrivata in Cile ma mi sembra che sia passato solo un giorno da quando ho affrontato quel lunghissimo viaggio di 17 ore fra cambi di aereo, scali, pianti, cibo disgustoso di Iberia e infinite liste di film, musica e giochi per far passare il tempo.

La prima cosa che mi va di raccontarvi sono i primi giorni trascorsi tra “sono italiana”, “vengo da Napoli”, “scusa, non ho capito”, “che significa?”, “come si dice….?” ecc. ecc.

Quello che subito mi ha stupito è che le persone somigliano a noi del sud: sempre solari, aperti, accoglienti proprio come io se fossi parte della loro famiglia; e questa è la cosa che più mi ha rasserenata dal primo momento, perché sì, per quanto sia bella questa esperienza, la paura c’è sempre.

Già nei primi giorni ho iniziato a frequentare la scuola, o meglio “el colegio”, che voglio cominciare a descrivervi premettendo che è completamente diverso dalle nostre scuole italiane.

Se ve lo state chiedendo… Sì, ho il mio armadietto, resto a scuola fino alle quattro di pomeriggio e cambio aula ogni ora.

Ho avuto la fortuna di frequentare un colegio piccolo, fortuna perché tutti si conoscono, tutti sono amici. Cosa più importante, il mio è un colegio di integrazione ovvero una scuola in cui si accolgono bambini e ragazzi con disturbi mentali o fisici, che soffrono di qualche malattia o semplicemente ragazzi diversamente abili.

Questo mi ha fatto riflettere su tutto il bullismo e anche sul semplice “prendere in giro” chi è un po’ più timido di noi, che è presente in molte scuole e, perché no, anche nel nostro liceo.

El colegio” comprende gli anni tra le elementari e il liceo; per questo ci sono sia bambini di 5 anni che ragazzi di 18. Durante i minuti di ricreazione si sta insieme, giocando e scherzando con i bambini che rallegrano quei momenti di “noia scolastica”. Il metodo di studio e di apprendimento è molto differente: i prof spiegano la materia attraverso powerpoint, video e attività.

La scuola è molto tranquilla e non ti assale quella “angoscia” da “non voglio andare a scuola”: i prof sono tuoi amici, con loro puoi parlare, scherzare, tutto ciò nel massimo rispetto nei loro confronti. Si organizzano molte attività e a proposito di questo mi va di raccontarvi la mia esperienza con l’ALIANZA. Nel mese di ottobre sentivo sempre parlare di questa famosa ALIANZA, ma non capivo cosa fosse fin quando non l’ho vissuta e vi posso assicurare che è un’attività che ogni studente dovrebbe avere la possibilità di vivere.

L’alianza non è altro che una sorta di sfida tra corsi. Mi spiego meglio: si sceglie un tema principale e nel mio caso è stato “pelicula vs series” ovvero “film contro serie tv”. A questo punto la scuola si divide in due gruppi e ogni attività deve girare intorno a questo tema, faccio qualche esempio: bisogna creare uno striscione che rappresenti la propria alianza, nel mio caso che ero l’alianza serie TV abbiamo realizzato uno striscione con vari personaggi di diverse serie, mentre l’alianza film ha presentato varie scene di diversi film. Le attività sono tantissime: balli, canti, cori, partite di calcio/pallavolo, domande di cultura, pitturare un corpo intero, travestirsi, creare un costume con materiale riciclato ecc. ecc.

Dopo due giorni di attività, con la quale si accumulano punti, una alianza vince e i componenti sono premiati con tanto di coppa. E questa è solo una delle tante attività che si svolgono con il proposito di farci stare a scuola con piacere e allegria. La mia è anche un po’ una critica, non al nostro liceo, ma all’educazione scolastica italiana che sembra essere rimasta la stessa pur con il passare degli anni.

Tirando le somme, i miei primi tre mesi sono stati davvero pieni ed entusiasmanti. Spero che nel nostro liceo proceda tutto bene e che i nostri nuovi rappresentati d’istituto riescano a promuovere attività entusiasmanti e motivanti. Detto ciò voglio salutare tutti, ma specialmente la mia classe alla quale voglio un mondo di bene e a cui voglio dire che resta sempre la mia classe e mi manca molto.

Spero di scrivervi presto per raccontarvi di più sulla mia esperienza.

Dal Cile è tutto, passo e chiudo.

 

 

Giorgia Coppola

Exchange student

4 C linguistico