La paura dei genitori: storia di Giovannino e di una malattia
Nell’estate del 2019, all’ombra della Mole Antonelliana, è nato un bambino di tre chili tanto desiderato dai suoi genitori da essersi sottoposti a fecondazione medicalmente assistita, pur di averlo.
Giovannino, nome di fantasia, è nato però affetto da una rarissima malattia genetica, l’Ittiosi Arlecchino, che ne ricopre la pelle di una membrana lucida e di placche spesse che ricordano le pezze colorate della famosa maschera della commedia dell’arte.
I genitori, spaventati dalla malattia del piccolo, hanno scelto di abbandonarlo: davanti a una prospettiva di vita tanto complessa hanno deciso di non riconoscerlo.
E la loro scelta li ha sottoposti ad una vera e propria gogna mediatica. Ma la loro, per quanto non condivisibile, sarà stata una decisione sofferta: loro che lo hanno tanto cercato quel figlio.
Forse la vera ragione di una simile scelta è altra: in verità, diventare genitori è di per sé difficile, lo è quando un figlio è sano, lo è ancor di più quando un figlio nasce con qualche problema.
E la sindrome di cui è affetto Giovannino non è un problema da poco: sono bambini che necessitano di una continua assistenza, con poche speranze di una vita normale ( se non di sopravvivere, addirittura).
Giovannino non è un mostro. E i suoi genitori non sono dei mostri crudeli… neppure degli eroi però. Sono delle persone normali, esseri umani come noi tutti, con limiti e difetti. Sono di certo due genitori che accanto al fisiologico senso di inadeguatezza proprio del nuovo ruolo, si sono trovati a fare i conti con la paura di non essere preparati, all’altezza di scalare una cosi impegnativa montagna.
E hanno pertanto deciso di esercitare un loro diritto – discutibile assai- rispettando in un certo qual modo la vita e la salute del figlio: hanno scelto di non riconoscerlo, non perché Giovannino non sia “ come da catalogo” ma perché essi stessi incapaci di farsi carico della malattia, fardello troppo grande per loro.
La notizia positiva di questa triste storia, davvero difficile da digerire, è che il piccolo sta bene, nonostante tutto. Grazie anche agli sforzi terapeutici messi in atto dall’ ospedale SANT’ANNA di Torino, Giovannino è riuscito a superare la fase più critica della malattia. Giovannino è forte. Giovannino cresce. E non avrebbe nessun problema, se non fosse per quella sua pelle delicatissima, che non gli permette di avvicinarsi alla luce del sole.
Ora pesa cinque chili, ama la musica e le coccole che infermieri e medici del reparto di terapia intensiva non gli fanno mancare, inondandolo di un affetto immenso ed incondizionato.
Nel mentre è scattata una vera gara di solidarietà che corre da Nord a Sud della penisola: famiglie e single si offrono per l’ affidamento o l’adozione di Giovannino.
Dove la paura crea barriere, l’amore apre spazi immensi…
Forza piccolo guerriero, resisti che una vita d’amore ti attende!
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