In questo mese le pubblicità di ogni sito Internet, di ogni canale televisivo, di ogni applicazione erano invase dalle immagini del primo documentario del cantautore italiano Tiziano Ferro, disponibile dal 6 novembre 2020 sulla piattaforma Prime Video. In questo docu-film Tiziano mostra gli aspetti positivi e soprattutto quelli negativi della sua vita. In un viaggio tra passato e presente, ci racconta come sia riuscito a trovare la felicità dopo periodi bui, che lo avevano portato quasi ad annullarsi. Non è certo facile parlare così apertamente di eventi che “scombussolano” i sentimenti; non è facile mostrare i propri difetti a una miriade di persone, in particolar modo fan, che vedono questa persona come un idolo , la cui esistenza non è stata mai in discesa, ma sempre in salita. Mostrare le proprie debolezze è stata forse per il cantante l’impresa più difficile, decidere di far riaffiorare alla sua memoria momenti tristi, sbloccare ricordi che non avrebbe mai voluto rivivere. Il documentario tratta di tematiche abbastanza diffuse al giorno d’oggi, anche tra noi ragazzi: il bullismo, l’alcolismo, la paura del giudizio altrui. È difficile vivere per tutta la vita con un peso sul cuore e con l’angoscia, che offuscano i pensieri e non permettono di coltivare i propri interessi. È difficile soprattutto se si è giovani e si ha una vita davanti per  fare tantissime cose, ma purtroppo si è ostacolati da persone che cercano soltanto di demoralizzare gli altri, senza pensare a quanto si possa star male.  Poco dopo l’inizio del film, viene presentato un video che ritrae Tiziano Ferro da ragazzino mentre canta una canzone: il periodo dell’adolescenza è stato difficilissimo per lui, poiché era costantemente deriso dai compagni a causa del  peso eccessivo. Ma decide comunque di seguire il suo sogno, quello di fare musica.

L’alcolismo ha riguardato invece un’altra fase della vita di Tiziano: cercava conforto nei bar più solitari,  per poter bere tranquillamente, senza essere osservato o giudicato da nessuno. Beveva per trovare una via di sfogo ai continui commenti fatti sul suo peso e, più tardi, anche sulla sua omosessualità. Le case discografiche con cui inizia a collaborare vedono infatti come un problema il suo orientamento sessuale, ma lui purtroppo non sa come gestire questa situazione. Capisce, quindi, che il primo passo per arginare il problema è accettarsi così com’è, con il suo corpo e la sua personalità. Ancora una volta la musica diventa l’unico appiglio per non cedere definitivamente. Non è questo il primo esempio di una persona che si aggrappa alla propria passione, al proprio sogno più grande, ma personalmente penso che la storia di Tiziano Ferro sia molto significativa. Per il cantante la musica ha costituito una rinascita, un vero e proprio riscatto: Tiziano ha saputo andare al di là delle critiche che gli venivano rivolte e si è dedicato solo ed esclusivamente al canto, raggiungendo un trionfo indescrivibile. Tutti abbiamo ascoltato almeno una volta una canzone di Tiziano Ferro, in radio, su un cd o semplicemente su Internet. La sua musica provoca emozioni forti, le parole cariche di significato scritte su una base musicale travolgente la rendono ancora più piacevole. A mio parere, lo stile di Tiziano Ferro si potrebbe definire unico: con questo documentario egli è riuscito a urlare al mondo intero che ce l’ha fatta a superare i momenti più drammatici e dolorosi, e dalla forza che ne ha ricavato è nato un successo senza precedenti. La storia del cantautore può essere quindi vista come un esempio per centinaia, migliaia, probabilmente milioni di ragazzi che hanno paura di inseguire il proprio sogno, per timore di non essere mai considerati abbastanza. L’insegnamento è proprio quello di continuare per la propria strada, senza badare a cosa pensano gli altri. Si è portati a credere che le passioni non possano garantire una stabilità economica , che non si possa vivere una vita normale. Ma è proprio questo il messaggio del film “Ferro”: rincorrere un desiderio, un talento, un ideale non sarà mai sbagliato, se è veramente la cosa a cui teniamo di più al mondo; e anche a costo di cadere per quel desiderio, quel sogno, quell’ideale dobbiamo essere pronti a rialzarci sempre, perché se è ciò che vogliamo davvero, la vita allora non ha davvero altro da riservarci che la felicità.

Chiara Basile 4a classico