Relazioni e legami affettivi ai tempi del coronavirus
La notte funesta del 2020 sta per volgere finalmente al termine e porta con sé un pesante strascico di estenuazione, dolore e sgomento.
La pandemia che quest’anno si è infiltrata nella quotidianità di ciascuno col passo felpato di un felino, ha infierito indistintamente contro la vita di chiunque, in maniera sia concreta che astratta. Mesi di lockdown totali alternati a lockdown parziali hanno causato danni non solo a livello economico ma anche emotivo.
La sera del 9 marzo 2020 il primo ministro Giuseppe Conte ha annunciato il primo lockdown, terminato il 18 maggio. L’isolamento brusco avvenuto in quell’arco di tempo ha causato di conseguenza l’allontanamento fisico dai nostri cari: chiunque si è sentito mancare la terra sotto i piedi. In un momento tanto difficile siamo stati privati di ciò di cui affettivamente più avevamo bisogno, ma anche, purtroppo, del primo vettore di contagio: il contatto umano.
La situazione oggi non è molto diversa: gli spostamenti continuano ad essere limitati e, probabilmente, il distanziamento sociale ci accompagnerà fino al capolinea di questo percorso tortuoso. Ci siamo ormai abituati a questa condizione e abbiamo imparato a gestire il grande e opprimente spazio che intercorre tra noi e gli altri; di conseguenza, abbiamo dovuto imparare a trovare un modo per accorciare la lontananza e sentirci vicini diversamente.
Spesso lo facciamo tramite una videochiamata accompagnata dall’emozione di vedere – seppur attraverso uno schermo – un amico o un familiare. Altre volte proviamo a raggiungerci con una telefonata o con qualche messaggio su WhatsApp: un cuore rosso non è stato mai così carico di emozione e di significato prima d’ora, un “ti voglio bene” probabilmente non è stato mai così sentito e quasi urlato. Ogni singola lettera contiene forza e amore perché dietro si cela la disperata necessità di annullare le distanze che apparentemente ci dividono.
Queste piccole azioni indubbiamente non sono paragonabili allo sguardo di chi amiamo, ad una loro carezza o ad un abbraccio e non possono nemmeno sostituirli, ma riescono a mantenere viva una lucina: quella della fiducia, della speranza. In questo periodo che ci sta mettendo a dura prova, abbiamo colto due aspetti fondamentali delle relazioni affettive: abbiamo innanzitutto compreso chi sono le persone a cui teniamo davvero – e quelle che, a loro volta, tengono a noi – e, infine, che i sentimenti non hanno frontiere e il cuore non riconosce distanza alcuna.
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