Lettera alla professoressa Tancredi
I nostri studenti rispondono a Nicoletta Tancredi, giovane docente in un liceo campano, che ha scritto una lettera ai suoi studenti invitandoli a non sprecare il momento particolare che stiamo vivendo.
Cara prof.ssa Tancredi,
ho riflettuto molto su quello che ha scritto e concordo sul fatto che questo non sia un anno sprecato e che non dobbiamo disperarci, non dobbiamo fare “le vittime” perché non ne trarremo niente alla fine.
Noi giovani studenti possiamo dimostrare di poter crescere, migliorare e superare ogni difficoltà e di poter trarre qualcosa di buono da questa tragica situazione.
Quando è iniziata la didattica a distanza ammetto di essere stata felice per non dovermi alzare presto la mattina, per non fare una veloce colazione, per non dovermi preparare frettolosamente rischiando di dimenticare un libro o un quaderno a casa. Ho pensato che tutto sarebbe stato più facile, nascondendosi dietro le iniziali dei cognomi sul desk.
Poi ho capito giorno dopo giorno che la didattica a distanza è molto di più, essa richiede una maggiore responsabilità, un serio impegno ed anche una nuova autonomia da parte degli studenti. Ho compreso che è fondamentale studiare soprattutto per se stessi e non per avere voti alti.
In questo periodo, in cui si sta combattendo una guerra contro un nemico invisibile che ci costringe a stare a casa, non dobbiamo arrenderci, perché non siamo soli ma abbiamo al nostro fianco la famiglia ed i professori, i quali ci consigliano sempre di utilizzare al massimo questo periodo per studiare e approfondire gli argomenti che ci interessano. Così facendo credo che in questi mesi abbiamo studiato molto di più e soprattutto abbiamo scritto più di quanto eravamo a scuola in presenza, imparando anche ad usare il computer, sul quale ho creato delle mie cartelle personali in cui ho salvato tutti i miei lavori.
La didattica a distanza è stata anche un’occasione per conoscere meglio i nostri professori, che ci accolgono ogni giorno nelle loro case; con loro spesso dialoghiamo apertamente e liberamente su quello che sta accadendo nel mondo; ci sostengono nei momenti in cui siamo più preoccupati e ansiosi cercando di infonderci coraggio e tranquillità.
E’ anche vero purtroppo che questa pandemia ci ha sottratto la vita sociale, i sorrisi, gli abbracci, i baci, gli incontri con amici e con parenti lontani, rendendoci più fragili psicologicamente. Ma dobbiamo resistere, essere forti e stringere i denti, dare il meglio di noi e combattere tutti insieme contro il Coronavirus, per poi rinascere più forti.
Professoressa Tancredi, le prometto che punterò al sapere ed aiuterò i professori e chiunque sia in difficoltà con la tecnologia e le auguro buon lavoro.
Con affetto e stima
Federica Esposito
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