L’applicazione del momento è indubbiamente TikTok, un social che consente di diffondere video parlati o cantati a carattere personale, in cui si effettuano Challenge, balli e altro. Inizialmente, essa era utilizzata dai ragazzi di 13-18 anni ma anche da bambini e adulti. Andando avanti nel tempo, TikTok ha creato quasi una forma di dipendenza: coloro che hanno quest’applicazione passano gran parte della giornata, ore ed ore, con gli occhi sullo schermo, guardando così tante volte, ad esempio, un ballo, che alla fine lo si impara senza nemmeno provarlo.

Su questo social spopolano numerose Challenge, di cui molte pericolose. Giovedì 21 gennaio alle 10:53 l’agenzia stampa Ansa ha diffuso la notizia di Antonella, una bambina palermitana di 10 anni, ricoverata nel reparto di rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni Di Cristina, per arresto circolatorio, causato da asfissia. La piccola sembra si sia soffocata, involontariamente, per una sfida di TikTok: la #blackoutchallenge. Chiamata anche hanging challenge, sfida della sospensione, consiste in una gara di resistenza, una sfida di soffocamento che prevede che ci si leghi una cintura alla gola, nel caso della bambina quella dell’accappatoio, per testare la propria forza.

Antonella avrebbe seguito i vari passaggi prima di restare asfissiata, trovandosi poi senza forze e crollando al suolo. Quando i genitori sono entrati in bagno hanno liberato la figlia dalla cintura e l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico con l’auto, perché, secondo il padre, al 118 rispondeva una registrazione. Il cuore si è fermato prima di ricominciare a battere in seguito alle manovre di rianimazione dei medici. Ma era già troppo tardi, ormai la bambina era in uno stato di coma irreversibile. I genitori hanno consentito alla donazione degli organi.

In seguito a questa tragedia, TikTok, tramite un portavoce, si è scusato: «Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro…”. Inoltre, il dipartimento alla sicurezza ha aperto il 22 dicembre un procedimento su TikTok in merito alla protezione dei minori e ha messo una stretta ai profili under 16, regola evidentemente non rispettata.

Le applicazioni che hanno a che fare con i social sono sempre state piattaforme pericolose, tanto meno se gestite da un minore di 13 anni. Purtroppo osserviamo spesso bambine e bambini, anche molto piccoli, già con i propri telefonini in mano. Notiamo anche, dai video presenti nell’app, che i genitori incitano i propri figli a fare insieme un balletto, una challenge o un contenuto, di cui seguirà la divulgazione accessibile a tutti. Molti adulti non danno il giusto peso al pericolo che si cela dietro quest’applicazione, comportandosi in maniera superficiale e non controllando sufficientemente i propri figli e i contenuti che essi pubblicano.

Ma quanto ci sta togliendo quest’app? Per colpa di una futile sfida, oggi ci sono dei genitori che piangono la loro bambina. E Antonella, che avrebbe potuto fare tante cose, realizzare sogni e progetti, non c’è più: si è lasciata intrappolare dal surreale mondo del web, che le ha strappato la vita.