L’edizione di Sanremo 2021 è stata caratterizzata dalla presenza di molti personaggi “particolari” che hanno voluto mostrare le loro peculiarità tramite vestiti o performance diverse dal comune. In questo senso sicuramente non è rimasto inosservato l’ospite, nonché concorrente dello scorso anno, Achille Lauro. Il cantante ha avuto modo di salire sul palco dell’Ariston in tutte le serate, per cui ha pensato di creare dei quadri con il suo look e la sua performance, che potessero mandare un messaggio: Achille Lauro è sempre stato stravagante e sorprendente in quanto andare al di là dell’arte canora pura e semplice ed essere un esempio per le persone che tentano di omologarsi fra di loro.

Questa sua “diversità” si è espressa anche quest’anno, ma il significato che c’è dietro ogni quadro è veramente fantastico e ricco di significati. Lui lo definisce come un viaggio nei cinque generi musicali, divisi in cinque quadri: ogni quadro rappresenta un’epoca e un modo di vivere diverso. Motore di questo cambiamento è sicuramente la musica che riesce anche a concedere ad Achille quella che lui definisce “legittima ribellione verso coloro che non gli permettono di essere libero”.

Per la prima sera egli ha optato per il glam rock vestendosi in maniera molto stravagante, con gli occhi che colavano di lacrime, impersonando totalmente la leggerezza e la sensualità del rock. In un messaggio su Instagram ha scritto: “Sono il Glam rock. Sono un volto coperto dal trucco. La lacrima che lo rovina. Il velo di mistero sulla vita. Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente. Esagerazione, teatralità, disinibizione. Lusso e decadenza. Peccato e peccatore, Grazia e benedizione. Un brano che diventa nudità. Sono gli artisti che si spogliano, E lasciano che chiunque possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche. Esistere è essere. Essere è diritto di ognuno. Dio benedica chi è.”

Un messaggio forte e chiaro di libertà come quelli che in realtà Achille Lauro ci ha sempre proposto.

Per la seconda serata ha creato un quadro ispirato alla sua musa ispiratrice, la dea del rock’n’roll: Mina. E  con questo, ha voluto impersonare la trasgressione e l’indignazione delle persone troppo legate alla tradizione. Achille considera questo come un gioco, tanto è vero che si è presentato con una lunga treccia usata durante la canzone quasi come bandiera svolazzante.

Per la terza  serata ha presentato un  quadro del pop, affiancato da Emma, e per la quarta un quadro del punk rock mostrandosi come icona della scorrettezza, la purezza dell’anticonformismo, come una statua che ancora oggi non si è capito chi volesse personificare. Su Instagram ha indicato vari nomi: San Francesco che si spoglia dei beni, Elisabetta Tudor, Giovanna d’arco, Prometeo che rubò il fuoco agli dei.

Sicuramente il quadro che è passato meno inosservato è stato il secondo della quarta serata: Achille vestito da sposa è sceso dalle gradinate con la bandiera dell’Italia in mano; poi, durante la marcia nuziale ha baciato il suo compagno. Un messaggio forte che si richiama alla normativa sulle unioni civili in Italia approvata nel 2016. Ma Achille Lauro non poteva riferirsi solo e direttamente a questo: questa volta è stato criticato perché in prima serata è stato portatore di un messaggio lontano dalla tradizione cattolica italiana, perché il popolo continua a credere che l’Italia sia cattolica e non laica. Due uomini che in prima serata sul palco di Sanremo si baciano sono purtroppo ancora visti come diversi dal popolo italiano. Se ci fossero stati al loro posto un uomo e una donna, la reazione non sarebbe stata questa.

Ma ovviamente Achille non si è smosso minimamente perché, come dice anche la sua canzone, “se ne frega degli insulti della gente”, tanto è vero che all’ultima serata ha continuato nel suo intento e, anzi, ha creto un altro quadro anche questo molto particolare. Achille ha indossato una camicia molto corta per mostrare il ventre sul quale sono appoggiate delle rose che lo trafiggono. Le rose sono le critiche che sono state mosse contro di lui in tutti questi giorni e il messaggio che scrive su Instagram lo spiega molto bene: “Essenza ed esistenza sono la stessa cosa e le maschere dissimili recitano per il compimento della stessa grande opera, colpevoli e innocenti, attori e uditori, santi e peccatori sono sempre persone, Dio benedica solo noi, esseri umani”.

In tutte queste serate Achille Lauro ha rappresentato la “diversità“ con la speranza che il popolo italiano inizi a comprendere che la libertà di espressione non indica la normalità ma è la normalità stessa.