Il 10 marzo verso le tre del mattino, a Strasburgo, un incendio ha distrutto uno dei datacenter più grandi d’Europa, di proprietà dell’azienda francese Ovh. La società fu creata nel 1998 da Octave Klaba, studente del terzo anno presso l’ICAM di Lille, in Francia. Essa possiede 31 datacenter per un totale di 250.000 server e offre i suoi servizi in 17 paesi tra cui Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna, Irlanda, Regno Unito, Finlandia e Canada. L’azienda è in crescita e sta espandendo i suoi servizi anche negli Stati Uniti. È stata inoltre classificata nel 2009 come il terzo hosting più grande di server su internet e maggiore d’Europa.

Pur essendo visibili alte colonne di fumo, nella zona, non sono stati rilevati problemi inerenti l’inquinamento dell’aria. Le fiamme hanno avvolto un edificio di cinque piani prima di estendersi ad altre due strutture dell’impresa. L’incendio ha colpito in totale tre dei quattro edifici di proprietà ed è proseguito fino alla mattina, mobilitando in nottata un centinaio di vigili del fuoco accorsi con circa quaranta mezzi. Fortunatamente non ci sono state né feriti né vittime.

L’incidente del centro servizi OvhCloud ha reso inutilizzabili numerosi siti internet di imprese ed istituzioni, essendo uno dei più grandi datacenter a livello europeo e facendo fruire dei propri servizi anche diversi portali italiani. Di conseguenza, nella mattinata, centinaia di siti, a causa dell’interruzione provocata dall’incendio, hanno riscontrato gravi rallentamenti e su molti social, in particolare Twitter, che si appoggiano a Ovh, diversi utenti hanno scritto di avere problemi con i loro domini.

Per quanto riguarda la causa dell’incendio, il fondatore Octave Klaba ha fornito una plausibile spiegazione: probabilmente il colpevole è un UPS (Uninterruptible Power Supply) che aveva ricevuto un intervento di riparazione proprio la mattina del 10 marzo, da un dipendente della stessa ditta incaricata di sostituire diversi pezzi. Effettivamente quando sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco hanno rilevato con la telecamera termica che due UPS stavano bruciando. Sarà possibile scoprire la causa dell’incendio solo grazie alle 300 videocamere installate nell’edificio.

Katia Ametrano, Debora Franco, III A classico