Durante il regime fondamentalista talebano, e, nello specifico nel periodo che va dal 1996 al 2001, nel territorio afghano sorse un grave divieto che impediva alle donne del territorio di cimentarsi nella magnifica arte della musica, e in particolare nel canto. Spaventava, quindi, un possibile ritorno a privazioni di tal genere il che, di fatto, si è manifestato molto recentemente. Nella giornata del 10 marzo 2021, infatti, in una lettera del ministero è stato annunciato il divieto di cantare alle studentesse afghane di età pari o superiore ai 12 anni. Si tratterebbe, sembra, di una privazione dettata dal volere degli stessi genitori, che hanno clamorosamente affermato che il canto risulta spesso motivo di distrazione dagli studi scolastici. Ecco che le giovani donne afghane si vedono, ancora una volta, strappare dalle mani un briciolo della loro libertà: non è più concesso studiare presso insegnanti di sesso maschile né tantomeno esibirsi durante una cerimonia che non sia solo ed esclusivamente femminile. È possibile, dunque, che dietro la banale motivazione riguardante il volere genitoriale si nasconda un possibile ritorno al vecchio regime islamico? Ebbene sì, è possibile. Moltissime giovani donne hanno protestato, pacificamente, contro questa assurda privazione, pubblicando e diffondendo brevi clip, in cui davano largo sfogo alla propria passione canora, sotto l’# IAmMySong. In seguito a questa protesta, fortunatamente, nella giornata del 14 marzo 2021, lo stato ha fatto un passo indietro riguardo alla propria decisione: la musica è di nuovo alla portata di tutti, finalmente. È inammissibile che in alcune parti del mondo esseri umani e, in particolare, femminili, siano ancora così sottoposti alla società, che continuamente sottrae loro libertà e indipendenza. Tuttavia, però, è innegabile il valore della reazione che le giovani studentesse afgane hanno mostrato dinanzi ad un loro diritto di espressione. È incredibile anche il modo in cui i social, sebbene fautori di molti disagi sociali, a volte siano in grado di aiutare nella risoluzione di un grave problema. Lo stato afgano aveva commesso un errore, ma, fortunatamente ed orgogliosamente, ha saputo riparare offrendo nuovamente a tutti la possibilità di coltivare le proprie passioni.