Lo scorso sabato 6 marzo il nostro liceo ha partecipato a un incontro con Rossano Ercolini, insegnante e ambientalista toscano, vincitore del Goldman Environmental Prize nel 2013. Il punto focale del colloquio è stato il suo libro “Rifiuti Zero”, che analizza i dieci passi che l’umanità dovrebbe compiere per raggiungere l’ecosostenibilità dei consumi.

Ercolini ha catturato l’attenzione di noi ragazzi grazie ai numerosi riferimenti al mondo della filosofia, della letteratura e del mito. Uno dei punti salienti del suo discorso è stato quello relativo al famoso eroe greco Odisseo, che l’autore considera un personaggio ambivalente. Ha iniziato presentandolo come il simbolo del progresso in Italia e soprattutto in Campania, una delle tappe del suo viaggio, che può essere ritenuta addirittura la culla della civiltà. Secondo Ercolini, non è un caso che l’Italia si trovi al centro del Mediterraneo e che Odisseo sia approdato proprio nella nostra terra. Questo, infatti, è il segno che dobbiamo proseguire la missione civile e culturale assegnataci dall’eroe e dalla storia.

Tuttavia, l’autore ha sottolineato anche un’analogia negativa fra Odisseo e noi italiani. Come lui pensava di prendere in giro gli dei, così anche noi spesso tendiamo ad aggirare le regole, soprattutto relativamente alla questione dei rifiuti. L’esempio più evidente nella nostra regione è quello del fiume Sarno, uno dei più inquinati d’Italia a causa degli scarichi illeciti delle fabbriche dei dintorni. Come ha spiegato Ercolini, dal momento che i fiumi sono il cuore della società, contaminarne uno vuol dire intaccare lo stesso concetto di civilizzazione.

Successivamente, riprendendo le parole di Paul Connett, attivista ambientale statunitense, Ercolini ci ha fatto notare che la caratteristica comune a tutti noi italiani è la passione. Naturalmente, da sola non basta a risolvere il problema dell’inquinamento, ma è essenziale che sia accompagnata dall’educazione, la nostra più grande alleata. A questo proposito, Ercolini ha evidenziato l’importanza di “bere” il massimo della cultura durante il nostro percorso scolastico. Per fare ciò, è necessario che assorbiamo tutto quello che possiamo dai nostri professori.

Del resto, come ha ricordato l’ambientalista, citando Il Piccolo Principe, “l’essenziale è invisibile agli occhi”. È proprio la fame di conoscenza ad essere essenziale, insieme alle relazioni umane, che non si possono vedere né toccare. Al contrario, sui beni materiali si basa il nostro intero sistema di produzione dei rifiuti; dunque, dovrebbero essere messi da parte. Come lo psicologo tedesco Erich Fromm spiega nel suo trattato “Avere o Essere?”, esistono due tipi di persone: quelle che incentrano la propria modalità esistenziale sul possesso e quelle che invece cercano un rapporto autentico con il mondo. Sulla base dell’equazione “io sono = ciò che ho e ciò che consumo”, che secondo lo studioso regola la vita nella nostra società, diventare “persone essere” potrebbe rappresentare la chiave per una svolta ambientale.

Arianna De Martino, Luisa Consuelo Girone, III A classico