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Lunedì, 12 aprile, si è tenuto l’incontro con Raffaele Sardo, autore del libro”La Sedia Vuota”; all’ incontro hanno preso parte il dottor Ernesto Agnina, Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, don Tonino Palmese, Presidente Fondazione Polis, il professor Diego Belliazzi, Dirigente Scolastico IC Veronella Zimella.  Durante l’evento i ragazzi del nostro liceo hanno avuto l’opportunità di poter partecipare attivamente, presentando Power Point e ponendo domande agli ospiti. I nostri compagni hanno lavorato su una presentazione riguardante lo scrittore Raffaele Sardo, a cui sono seguite considerazioni sulla trama del libro e sulla tematica delle Mafie. L’ autore spiega il vero significato del titolo del libro: La sedia vuota sta a simboleggiare il posto a tavola che il familiare, ucciso  dalla camorra, non può più occupare. La Sedia Vuota, infatti, racconta le storie delle persone morte tragicamente attraverso una narrazione intima e coinvolgente . Alla domanda riguardante la reazione dei parenti alla morte delle vittime,  l’ autore risponde  che al sentimento di vendetta che si prova inizialmente, subentra, poi, un desiderio di giustizia  che solo le istituzioni possono soddisfare.  Anche il Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, Ernesto Aghina, è intervenuto nel corso dell’incontro, invitandoci ad abbandonare il comportamento omertoso che alimenta la potenza dei malavitosi e ad assumere un atteggiamento pronto alla denuncia dei soprusi,  anche se questo comporta l’ assunzione di un rischio oggettivo. Tuttavia il Presidente ci invita ad avere fiducia nello Stato che tutela coloro che collaborano per l’ arresto dei colpevoli di reati. Un altro concetto fondamentale approfondito durante l’evento è  quello dell’importanza dell’unione contro le associazioni malavitose; infatti il fenomeno del Racket si sconfigge soltanto lavorando insieme e con la collaborazione di tutti gli imprenditori. Le parole di Don Tonino Palmese ci sono rimaste ben impresse. Egli dice che la memoria è costituita da due pilastri: il primo consiste nell’ informarsi nello specifico dell’accaduto, il secondo, invece, nell’ impegnarsi a fare il possibile per cambiare questa situazione. Inoltre, il Presidente della Fondazione Polis, continua dicendo che, apparentemente, i camorristi sembrano volere il coinvolgimento di donne e degli immigrati, ma che la realtà è diversa. Infatti, questi si rivelano maschilisti e razzisti, poiché trattano le donne come schiave e mettono in pericolo la vita degli immigrati.

 Quest’incontro è stato interessante e proficuo perché  ci ha aiutato a riflettere su un tema purtroppo attuale. E’ stato anche coinvolgente,poiché discutere su questa tematiche con coloro  sono in prima linea a combattere il fenomeno della camorra  può essere determinante per i giovani che vivono un momento fondamentale della loro fase di crescita e che si apprestano a fare delle scelte  sul loro futuro. È importante ricordare tutte le persone innocenti che hanno perso la vita perchè non hanno voluto piegarsi alle intimidazioni e hanno conservato un atteggiamento onesto e leale. Il loro sacrificio rappresenta un insegnamento per le nuove generazioni, che potranno ispirarsi , un domani, al loro esempio. Uno degli interventi più significativi  è stato quello del dottor Aghina, che ha sottolineato il sentimento dell’unione tra gli uomini, uniti nella lotta contro questo comune nemico. La camorra è un fenomeno che non ci ha mai abbandonato , che da anni intimorisce chiunque e che da sempre ha un forte impatto sui cittadini. Essa chiude i cittadini in una gabbia, limitando le loro scelte e le loro azioni , infondendo sempre più timori e preoccupazioni. La camorra ha portato alla divisione di molteplici famiglie e le ha segnate  emotivamente con una ferita sempre aperta,  che non si rimarginerà facilmente. Quando giunge notizia di una nuova morte a causa della camorra, si avverte il sentimento di una perdita che non riguarda solo il nucleo familiare della vittima, bensì tutti noi.  Sono proprio questi avvenimenti a doverci motivare nel costante impegno in questa battaglia, in modo che questo fenomeno diminuisca sempre più.

Questo libro offre uno spunto di riflessione su questo argomento  e induce le persone a intraprendere una lotta contro questi atteggiamenti violenti. L’ autore tratta in modo esaustivo e personale l’argomento e condivide con noi questi eventi struggenti con uno stile accattivante in modo da interessare tutti i lettori.Infine, dagli interventi degli ospiti abbiamo imparato che , anche se la mafia non cesserà mai di esistere e che sarà sempre lì, pronta a spaventarci e  ad obbligarci a chinare il capo di fronte ad essa, tuttavia, noi non ci arrenderemo e non lasceremo che passi inosservata; infatti dobbiamo continuare a lottare per assicurare un futuro migliore a noi e ai nostri posteri.

Aurora Schettino, Laura Scognamiglio IB cl.