Il 13 novembre 2021, a Glasgow, in Scozia, si è conclusa, dopo circa due settimane, la Conferenza delle Nazioni Unite, relativa ai cambiamenti climatici.
L’acronimo C.O.P. significa “Conferenza delle parti”(conference of the parties) e, in particolare la Cop.26 è la ventiseiesima riunione che si prefigge di esaminare i progressi relativi al riscaldamento globale. L’ aumento della temperatura globale ottimale, secondo gli scienziati, dovrebbe registrare valori inferiori a 1,5 gradi °C, in modo tale da impedire le dannose conseguenze dei cambiamenti climatici quali le inondazioni; le ondate di calore; gli incendi dei patrimoni boschivi; l’ intensificazione delle precipitazioni e dei venti in tutto il Pianeta. Di conseguenza, l’Unione Europea si è prefissata di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra di almeno il 55%, entro il 2030.
Ciò implicherà la trasformazione dei processi industriali che verranno alimentati da tecnologie verdi e, di conseguenza, produrranno benefici apprezzabili sull’ ambiente, sulla salute dell’ uomo e sul mercato del lavoro. Quattro, in particolare, saranno gli obiettivi da raggiungere:
1) nell’ industria, dovrà essere eliminato l’ uso del carbone e si dovrà passare ai veicoli elettrici, sicuramente meno inquinanti;
2) bisognerà, inoltre, proteggere gli ecosistemi per evitare i danni dei cambiamenti climatici;
3) sarà necessario che i paesi più sviluppati sovvenzionino quelli più poveri con almeno cento miliardi di dollari all’ anno, per garantire un mondo ad emissioni zero;

4) infine, sarà necessario che tutti i paesi collaborino tra loro per un mondo migliore, ma soprattutto “ever green”!
La conclusione della conferenza ha generato un clima di fiducia e di ottimismo, dal momento che le potenze industriali si impegnano a prestare attenzione ai danni ambientali che hanno causato obbedendo solo alla logica del profitto e propongono strategie per limitare eventuali danni nel futuro. Tuttavia , alcuni esperti hanno messo in evidenza che alcune potenze come la Cina non è favorevole a rispettare gli accordi . La stessa Greta Thumberg, promotice del movimento “Fridayforfuture ” ha criticato negativamente le soluzioni a cui sono giunti i Paesi della Cop considerandole ancora inadeguate a riportare il pianeta Terra ad uno stato di vivibilità senza pericoli di malattie, inondazioni, innalzamento della temperatura ed inquinamento.
Le condizioni di vita sul nostro pianeta si aggraveranno irreversibilmente se le potenze mondiali non metteranno da parte i loro interessi economici per mettere al primo posto la salvaguardia dell’ ambiente e della salute degli abitanti della terra.
Livia Cirillo III B Cl.
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