Sono ormai molteplici le serie tv riguardanti la vita di noi adolescenti e alcuni dei problemi tipici della nostra età. Ne sono un esempio Euphoria, Skam Italia,  Elite ed altre ancora. Anche se le trame sono diverse, c’è un elemento che le accomuna tutte: gli attori e le attrici hanno quasi dieci in anni in più dei personaggi che interpretano.

Può sembrare un dettaglio di minima importanza, ma in realtà è uno dei principali fattori scatenanti del calo di autostima di molti giovani. Questo perché, come è giusto che sia, il corpo di un adulto non può essere paragonato a quello di un adolescente che è nel pieno della pubertà e che, probabilmente, non ha neanche terminato il suo periodo di sviluppo. Ma nonostante questa ovvietà, le serie tv sono intasate dalle immagini di queste vere e proprie divinità dello schermo che hanno il potere di influenzare i loro spettatori.

Per la maggior parte dei giovani la risposta può essere di due tipi: o la questione non sussiste perché essi non danno peso all’aspetto degli attori oppure si rendono conto che ciò che stanno osservando non è reale e, anche se possono esserne leggermente condizionati, ciò non costituisce un problema per la loro personale stima.

E gli altri? Che ne è della fetta di adolescenti che non riesce a stare bene col proprio corpo? E’ di loro che dovremmo ricordarci e del fatto che ignorano qualsiasi linea di confine fra finzione e reale, perché a essi non interessa conoscere l’età dell’attore o altro: tanto, per la considerazione che hanno di loro stessi, non saranno mai abbastanza, né ora né quando saranno adulti.

Parliamoci chiaro: i veri adolescenti non sono i personaggi rappresentati. E questa realtà fa soffrire coloro che tutti i giorni lottano contro disturbi alimentari che sono acuiti dalla vista di un ideale di bellezza quasi irraggiungibile.

Secondo uno studio dello scorso aprile promosso dall’unità dei farmacisti della provincia di Roma, in Italia tre milioni di persone soffrono di un disturbo alimentare, il 96% sono donne. Oltretutto, i giovani che hanno dai 15 ai 24 anni, a causa dell’anoressia, corrono un rischio di mortalità 10 volte maggiore dei loro coetanei.

Non voglio gridare al bodyshaming o alla discriminazione, assolutamente: siamo semplicemente una società in continua crescita che, mano a mano che passano gli anni, si rende conto degli aspetti della nostra realtà che andrebbero limati.  Non dico di eliminare serie tv come quelle sopraelencate, ma di cominciare a produrne di più verosimili, per farci sentire rappresentati appieno. Ce ne sono già alcune, come  “Stranger things”, ma il loro numero è nettamente inferiore rispetto a quelle in cui i protagonisti sono sempre perfetti, tonici e invidiabili.