Ai giovani piace il cinema, sia come luogo sia come arte? Quali sono i loro generi preferiti?

Queste è ciò che mi chiedevo mentre diffondevo un sondaggio, di soli 4 quesiti, per rispondere ai miei dubbi. Sono arrivate 72 risposte e i risultati ci danno modo di fare delle riflessioni. La prima domanda del sondaggio chiedeva:”Ti piace il cinema?”. La maggioranza, come si può vedere dal grafico in figura, apprezza la settima arte, ma solo come mezzo di intrattenimento. È chiaro che non tutti possono essere appassionati di cinema, ma è anche vero che i ragazzi, se non orientati da figure esterne, conosceranno questo medium solo in modo superficiale.  Le scuole potrebbero agire su questo aspetto organizzando dei progetti per approfondire il cinema inteso come arte, e chissà quanti studenti potrebbero scoprire una nuova passione. Senza contare che i film possono anche essere molto istruttivi. Ad esempio, posso dire per esperienza personale che guardare in classe “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud mi ha permesso di comprendere meglio le sfumature del periodo storico in cui è ambientato, il Medioevo. E ci è riuscito senza annoiarmi, nascondendo in una bella storia thriller tante informazioni che di solito si apprendono sui libri. Per questo gli spunti per collegare il cinema alla scuola ci sono, e se più giovani venissero spronati ad approfondire la settima arte dalle istituzioni, sono convinto che tanti di loro potrebbero appassionarsi al medium.

Ma quindi, che genere di film guardano i giovani, appassionati e non? A questo risponde la seconda domanda (i risultati sono nel grafico della figura sotto), che vede “azione/avventura” come categoria vincitrice, seguita da “thriller/horror”. Più sfortunati sono “autobiografico” e “western”, mentre una buona percentuale di ragazzi apprezza un po’ tutti i generi. Sorprendente è invece la povertà di voti del genere “supereroistico”. Basti pensare che i film della Marvel, come Avengers Endgame, sono spesso campioni di incassi, e hanno come target proprio i giovani. Un’ipotesi per spiegare le scarse preferenze potrebbe essere che il lento decadimento qualitativo delle pellicole di questo tipo (fatte ovviamente le dovute eccezioni) sta facendo diminuire l’interesse dei ragazzi per il genere supereroistico. Consideriamo poi che i nuovi film della Marvel escono, in media, ogni 4-5 mesi nelle sale, e si sa che “il troppo stroppia”. Colpisce è il grande interesse dei ragazzi per l’horror. È anche vero che ci sono film di questo genere, come il più recente Scream VI, che strizzano l’occhio ai giovani (sopra i 14 anni, in questo caso), però questa tipologia di pellicole riesce ad attirare l’attenzione degli adolescenti per vari motivi. Tra questi, la curiosità di scoprire qualcosa che, per buone ragioni, era stato proibito fin dall’infanzia.  Crescendo, il ragazzo si sente pronto e guarda i suoi primi film di questo genere, alcuni rinunciano dopo poco, altri invece si appassionano. E, a quanto pare, la percentuale di questi ultimi non è affatto bassa.

Si arriva poi alla terza domanda che chiede se ai giovani piace andare al cinema oppure se preferiscono guardare i film sulle piattaforme streaming. Si nota subito che la percentuale di ragazzi che preferisce di gran lunga andare in sala è la più bassa tra le tre. La chiusura del cinema Politeama qui a Torre Annunziata e la presenza di pochi multisala (con programmazioni non sempre ricchissime) nelle nostre zone non avranno aiutato, sicuramente. Tuttavia, se c’è volontà di andare a vedere un film in sala, le possibilità ci sono. Sopravvivono ancora, ad esempio, il Cinema Eliseo a Poggiomarino o lo Stabia Hall a Castellammare di Stabia. È molto alta invece la percentuale di ragazzi che vanno in sala solo per i film che attendono di più e  quindi tendono a preferire comunque le piattaforme streaming. Le motivazioni più probabili di ciò sono due: comodità e possibilità economiche. Parlando in particolare di quest’ultima, è vero che un biglietto al cinema non costa moltissimo, in media 7 euro, però con quel prezzo ci si fa un abbonamento a Netflix, con cui si può accedere a un catalogo di prodotti veramente immenso. Se un ragazzo guarda circa 4 film al mese in sala, spende 28 euro, che non è poco, e quindi si ritrova poi costretto a ripiegare sulle piattaforme streaming. Per quanto alcuni cinema piazzino il biglietto a prezzo ridotto in determinati giorni della settimana, il problema è arginato solo in parte purtroppo. Ci sono stati dei progetti, come “Cinema in festa” a settembre 2022, che hanno fatto abbassare a tutti i cinema il prezzo a 3.50 euro, per un periodo di tempo molto limitato ovviamente. Se occasioni del genere capitassero più spesso, i giovani forse sarebbero incentivati ad andare in sala più frequentemente. 

Arriviamo all’ultima domanda: i giovani vanno al cinema da soli? No, quasi nessuno di coloro che hanno risposto va/è andato in sala da solo a vedere un film. La maggioranza ha bisogno di compagnia per andare al cinema, però c’è una percentuale che vorrebbe provare questa esperienza in solitaria. E qui sorge spontanea una domanda: perché questi ragazzi hanno voglia di andare al cinema da soli, ma non lo fanno? Non si può dare la colpa ai mezzi pubblici, poiché i cinema (come i sopracitati Eliseo e Stabia Hall) sono molto vicini alle stazioni della Circumvesuviana e gli orari dei treni spesso permettono di arrivare in sala poco prima dell’inizio del film e di tornare a casa un po’ dopo la fine. Inoltre, se si va di giorno, il fattore di rischio di rapine o molestie causato dalla scarsa sicurezza dei mezzi è abbastanza basso. L’unica risposta che mi viene in mente è che questi ragazzi sono vittime del pregiudizio altrui. Le persone sono (inspiegabilmente) convinte che andare al cinema da soli sia triste; basti pensare che esistono tantissimi articoli e video che cercano di smontare questa credenza, ma senza successo evidentemente. È dunque probabile che i ragazzi abbiano timore del giudizio altrui, oppure siano i loro genitori ad averne, e quindi impediscono al figlio di fare questa esperienza. Il problema è alla base, nella mentalità delle persone, e ciò preclude ad alcuni giovani, magari appassionati di cinema, di vivere la loro passione o svago nel modo che gli sembra più opportuno. E quindi si ritrovano costretti a cercare una compagnia per poter vedere quel film che attendevano da tempo e, se non la trovano, devono necessariamente aspettare qualche mese per vedere la pellicola in questione in blu ray. Peccato che questi ragazzi, finita l’attesa, guarderanno il film sul loro cellulare o sul computer, e saranno comunque da soli, ma nella loro camera. Perché vedere un film al cinema senza compagnia è triste, mentre guardarlo a casa nella stessa identica condizione  non lo è? Senza contare che poi andare in sala da soli può essere anche un’occasione per conoscere persone nuove che hanno già una passione in comune con noi. Inoltre vedere un film al cinema è una vera e propria esperienza, capace anche di influenzare il gradimento della pellicola in questione. Perché bisogna precludere ai giovani appassionati di questo  medium (che già non sono tantissimi, come il sondaggio dimostra) di vivere questa fantastica esperienza? È un peccato mortale.