È praticamente impossibile nelle ultime settimane non aver sentito parlare di Mare Fuori, la serie prodotta dalla Rai che spopola tra tutti i giovani. Per ora è composta da tre stagioni ed è proprio l’ultima, uscita a inizio febbraio su RaiPlay, ad aver consacrato la fiction come prodotto di punta della Rai, riuscendo a guadagnare l’attenzione di tantissimi giovani in tutta Italia, nonostante l’uso prevalente del dialetto napoletano. La serie è infatti ambientata nell’Istituto Penitenziario Minorile di Napoli ed è intorno al capoluogo campano che sono ambientate le storie dei detenuti, i grandi protagonisti della storia. Ma allora di chi e cosa parla Mare Fuori e quali sono le ragioni di un successo così grande?

La trama

Tutto comincia quando Filippo Ferrari e Carmine Di Salvo vengono arrestati e si trovano a condividere la stessa cella in carcere, ma i due sembrano non avere niente in comune. Filippo, che è figlio di una famiglia benestante di Milano ed è una giovane promessa del pianoforte, si trovava a Napoli con i suoi migliori amici e, in seguito a un incidente che vede la morte di uno di loro, viene incastrato dagli altri come unico colpevole. Carmine, figlio di una delle più importanti famiglie camorriste di Napoli, dalla quale però vorrebbe staccarsi per diventare parrucchiere, viene arrestato per l’uccisione di Nazario Valletta, anche lui figlio di un noto camorrista. Nonostante l’inizio della convivenza sia difficile, i due col tempo diventano amici e si fanno forza a vicenda contro il gruppo capitanato da Ciro Ricci, che ha preso di mira i due ragazzi. Le vicende di questi personaggi danno il via a una lunga serie di avvenimenti che coinvolgeranno sempre chiunque stia loro vicino. Infatti con il passare degli episodi usciranno tanti nuovi detenuti, tutti con storie complesse, molte volte provenienti da realtà molto dure che vengono rappresentate con notevole attenzione, tanto che  alcune scene possono sembrare talvolta esagerate. A gestire l’IPM e a provare a far capire ai ragazzi che è possibile cambiare e staccarsi dal proprio passato ci sono la direttrice Paola Vinci, il comandante della polizia penitenziaria Massimo Esposito, l’educatore Beppe Romano e le guardie. Anche di questi adulti viene raccontata la  storia prima che inizino a lavorare nel carcere.

Le ragioni del successo

La causa di tanto interesse verso Mare Fuori è da attribuire a un mix di tanti fattori. Innanzitutto è stato aiutato dalla distribuzione in streaming al pubblico. La serie infatti nel giugno 2022 è stata aggiunta al catalogo Netflix, proponendola di più al pubblico non solo italiano, ma anche internazionale; le prime due stagioni sono state in classifica nella top 10 delle serie più viste per 18 settimane. A essere ben riuscita è anche la colonna sonora, composta da Stefano Lentini, con canzoni orecchiabilissime. La prima è la sigla ‘O mar for, cantata da Matteo Paolillo, che nella serie interpreta Edoardo Conte. La canzone riprende proprio i temi della serie, parlando del riscatto, della speranza e dell’importanza di non rinunciare ai propri sogni. Ce ne sono altre di canzoni cantate sempre da Matteo Paolillo nella serie, con l’ultima uscita in occasione della terza stagione che in una sua versione alternativa è cantata da Clara, nella serie Crazy J e figlia della famosa cantante Chiara Iezzi. Anche questa canzone ha avuto un grande successo subito dopo la sua uscita, tanto da passare anche nelle radio. Altro motivo per cui la serie funziona sono i personaggi, tutti giovani e al centro di storie coinvolgenti per il loro pubblico. Non ci vuole molto ad affezionarsi all’amicizia di Carmine e Filippo, che con il tempo diventano quasi fratelli, e alla storia dell’amore di Carmine per Nina e sua figlia Futura. Ciò vale anche per i cattivi come Viola, che incarna con i suoi piani diabolici  l’antagonista perfetta, l’affascinante Edoardo Conte, che nonostante la sua indole cattiva mostra il suo lato dolce alla giovane Teresa, scrivendo per lei addirittura una poesia. E anche fuori dalla serie gli attori ci tengono molte volte a dire che il loro cast è come una grande famiglia, tutti uniti e pronti ad aiutarsi per le scene anche più difficili. L’abbiamo visto anche al Festival di Sanremo, dove sono stati invitati tutti quanti come ospiti e hanno cantato insieme la famosa sigla. Anche strutturalmente la serie funziona e non annoia, grazie all’uso di climax narrativi che tengono sempre sulle spine gli spettatori. Anche quelli che potrebbero sembrare momenti di calma piatta si concludono con grandi colpi di scena. E poi c’è il grande sfondo di tutta la storia, la città di Napoli. Una città che sa punire e lascia poco scampo. Però fuori c’è il mare, e ai detenuti questo basta per sperare. Una serie che sembra essere quasi impeccabile e che difficilmente dimenticheremo, visto l’annuncio ufficiale di altre tre stagioni.