Il Dantedì è la giornata internazionale dedicata a Dante Alighieri, che si celebra ogni 25 Marzo. L’idea del Dantedì è nata da un editoriale del giornalista Paolo Di Stefano apparso sul Corriere della Sera il 19 Giugno 2017, dove si proponeva di istituire una giornata dedicata al poeta, proprio come il Bloomsday per James Joyce. La proposta è stata approvata dal ministro della cultura Dario Franceschini il 17 Gennaio 2020, in vista della commemorazione per il settecentesimo anniversario dalla morte del poeta, avvenuta il 14 Settembre 1321. Così dal 2020 il 25 marzo ogni anno è il giorno di Dante.

Perché proprio il 25 Marzo? E’ stato indicato tale giorno poiché molti ritengono che il viaggio narrato nella Divina Commedia sia  iniziato proprio il 25 Marzo del 1300.

Ogni anno, in vista di tale ricorrenza, molte scuole d’Italia, tra cui anche il nostro istituto, organizzano eventi e manifestazioni, a cui partecipano gli studenti che hanno elaborato anche progetti curiosi e creativi ispirati a dante e alla sua opera. A causa dell’impossibilità per la nostra scuola di festeggiare il Dantedì nella data stabilita, la Dirigente, prof.ssa Savarese, ha deciso di riorganizzarsi per il 15 Aprile. Quest’anno hanno partecipato alcuni classi del terzo anno, 3A e 3B per l’indirizzo classico, 3D per lo scientifico tradizionale, 3A e 3B per lo scientifico scienze applicate.

Ad inaugurare l’evento è stata la 3A scienze applicate che ha approfondito l’incontro di Dante con i suicidi, narrato nel c. XIII dell’Inferno. Hanno associato questo testo a una famosa canzone di Fabrizio de Andrè, Preghiera in gennaio, ispirata al suicidio del famoso cantautore Luigi Tenco, rivisitandola in chiave moderna. Successivamente la 3B classico ha approfondito il ruolo che la Commedia ha rivestito nell’ispirazione di alcuni fumetti più o meno recenti, mostrando come il poeta, seppur vissuto tra il XIII e il XIV secolo, abbia ancora una notevole influenza nella cultura dei giorni nostri. La 3A classico, invece, ha presentato un lavoro su Dante nella musica contemporanea, proponendo inizialmente la lettura dei versi che raccontano l’incontro tra Filippo Argenti e il poeta nel canto VIII dell’Inferno e poi l’ascolto della canzone Argenti vive di Caparezza. Successivamente la 3D scientifico ha presentato Fuga dall’Inferno, un gioco basato su semplici domande incentrate sui primi canti dell’Inferno, e la 3A classico ha proposto l’ascolto di Dolente Pia di Gianna Nannini, ispirata alla figura di Pia de’ Tolomei nel V canto del Purgatorio.

Accanto ai lavori degli studenti c’è stato l’intervento della professoressa Margherita De Blasi, docente di Letteratura italiana all’università L’Orientale di Napoli,  che ha proposto una riflessione in merito alla contemporaneità del poeta. Attraverso alcuni esempi, tratti direttamente dai canti della  Commedia, la professoressa ha insistito particolarmente sul fatto che Dante, ancora oggi, deve essere letto e studiato. Egli infatti, seppur facendo un viaggio immaginario nei regni dell’aldilà, racconta le varie sfaccettature della società a lui contemporanea (ma anche della nostra) e considera il suo pubblico un interlocutore privilegiato. L’attualità di Dante riguarda la determinazione critica con cui egli ha osservato e descritto il suo mondo, dando risalto a  valori che anche ai nostri giorni riteniamo importanti. Non a caso considerato il padre della letteratura italiana, Dante riesce a descrivere luoghi, momenti, passioni e desideri, proprio come se fosse qui fisicamente a parlare con qualcuno e, nonostante sembri assurdo immaginare luoghi come la Selva Oscura, i gironi dell’Inferno…, si trova conforto nel pensare che forse un futuro dopo la morte esista davvero e che il suo viaggio funga da modello per gli uomini per arrivare alla salvezza. Molti considerano di Dante l’intellettuale che meglio incarna tutti i valori del Medioevo, ma allo stesso tempo egli è rivolto verso il futuro. Per citare un esempio, nel Canto V dell’Inferno riconosce che Francesca da Rimini è una peccatrice ma, nonostante questo, sviene, mosso dall’umanità che lo caratterizza. Dunque leggere Dante nel 2023 ha ancora senso? Ovviamente sì. Dante è un poeta eterno, incomprensibile senza il suo tempo ma anche fuori dal tempo, attraverso il quale è possibile comprendere meglio la società e l’essere umano.