Serena Bortone: condannata per aver esercitato un suo diritto
Art. 21:
“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”
Pochissimi giorni fa nel corso del famoso programma “Che sarà” in onda su Rai Tre di Serena Bortone, la conduttrice ha lamentato il fatto che la lettura da parte di Antonio Scurati di un suo monologo, in occasione del 25 Aprile, prevista per quella puntata, era stata annullata senza un apparente motivo.
La denuncia della giornalista era già avvenuta tramite il suo profilo Instagram, nel quale aveva dichiarato: “[…] Non sono riuscita ad ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati […] e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre. Il problema è che questa spiegazione non sono riuscita a ottenerla nemmeno io”.
Nonostante questo tentativo di censura, seguito dalla calunnia, secondo cui Scurati non si sarebbe presentato in trasmissione per una mera questione di denaro, la conduttrice ha deciso di leggere lei stessa il testo, sia per dare giustizia all’operato dello scrittore, sia per godere fino in fondo del suo (e nostro) diritto alla libertà d’espressione. Il monologo di Scurati, infatti, non è affatto un testo volto ad infamare i vertici del governo, raccontando cose non vere. E’ al contrario una radiografia del nostro Paese, della storia che lo ha caratterizzato e del percorso che, purtroppo, sta portando tale storia a ripetersi, tramite i valori professati e le azioni perpetuate dai nostri politici.
Le parole di Scurati volevano essere un promemoria per tutti noi, per ricordarci che nel fascismo non vi è nulla di intemerato o patriottico, ma solo esecrazione e crudeltà. “Valori” come la violenza, l’oppressione della libertà altrui, la menzogna, andrebbero ripudiati da tutti, indistintamente dal proprio orientamento politico. Ma purtroppo finché la parola “antifascismo, non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà ad infestare la casa della democrazia Italiana”
A confermare quest’affermazione posta a conclusione del monologo, il giorno dopo la lettura da parte di Serena Bortone, è stata annunciato che sarebbero stati presi presto dei provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, e che il programma avrebbe rischiato la chiusura a giugno. Ancora una volta, quindi, il governo si aspetta che la Rai e, in generale, qualsiasi mezzo di comunicazione presente in Italia, sia asservito alla sua volontà e che celi le verità storiche e contemporanee.
Il caso di Serena Bortone è solo uno dei tanti episodi di censura attuati dal governo, e molto probabilmente non sarà nemmeno l’ultimo. I vertici del potere ce la stanno mettendo tutta per farci credere di vivere nel loro Paese dei balocchi, costruito sulla base delle loro bugie. Ma fino a quando la libertà di espressione verrà sabotata e messa al bando, la nostra resterà solo la “Penisola della Costituzione che non c’è”, perché la democrazia italiana potrà essere definita tale, soltanto quando la nostra Costituzione non sarà più considerata solo un pezzo di carta!
Antonio Cinquegrana
II A Linguistico
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