Una delle tempeste solari più forti dell’ultimo secolo ha colpito il pianeta Terra, con un picco avutosi nella notte dell’11 maggio 2024. Non si registravano fenomeni di tale entità dal 2003. Rispetto ai precedenti eventi, quello della scorsa settimana è considerabile ancora più raro, perché è stato osservato perfino nel Sud-Italia. I cieli si sono illuminati di luci colorate rosse e viola, proprio come le molto più frequenti aurore polari, visibili in zone come Canada, Lapponia o Alaska. Le regioni più interessate sono state quelle del nord e centro Italia, dal Piemonte alle Marche, ma è stato possibile ammirare il cielo colorato perfino in Sardegna, Campania e Puglia.

Aurora Boreale a Positano

Fino a metà 1800 si pensava che le aurore fossero riflessi di luce solare sugli iceberg; secondo una leggenda lappone, invece, le illuminazioni erano originate dalla coda di una volpe che, colpendo la neve, creava scie colorate nel cielo. A partire dal 1859 la “colpa” è ricaduta sul Sole e sulle sue attività geomagnetiche.

Ma cos’è dal punto di vista scientifico, una tempesta solare? Una TEMPESTA SOLARE è una violenta emissione di plasma, gas caldo ionizzato proveniente dalla fotosfera del sole, che viaggia alla velocità della luce. Quando le CME (espulsioni di massa coronale) si scontrano con il campo magnetico terrestre, lo caricano di energia, che ne causa il degrado.

Sulla superficie solare un gruppo di macchie, denominato AR3664, di grandissima dimensione (frutto di un ciclo solare di 11 anni) ha espulso il plasma che ha causato una tempesta solare di livello G4 (NOAA, agenzia meteo e spaziale statunitense).   Tempeste così estreme possono causare blackout e danni alle infrastrutture terrestri; più è alto l’indice KPindex (basato sulle attività geomagnetiche), più vengono influenzati i satelliti, i sistemi di comunicazione e navigazione. Tra il 9 e il 12 maggio, quest’indice si è alzato fino al livello massimo, pari a 9, consentendo anche a latitudini basse di ammirare l’aurora nei cieli. Più esempi si sono verificati proprio in Italia, come in Abruzzo, in Puglia e in Campania che, per la prima volta in questo secolo, hanno avuto i cieli colorati dall’aurora boreale.

I Brillamenti solari degli ultimi giorni non saranno gli ultimi: il sole si sta infatti avvicinando al “massimo solare”, momento di maggiore attività del ciclo solare che, come detto, dura circa undici anni. Secondo studi svolti nell’università di Harvard, questo momento sarà intorno al luglio 2025; e, fino ad allora, la Terra potrebbe essere soggetta a tempeste solari nuove e sempre più forti. Un docente di Meteorologia spaziale all’università di Trieste ha affermato che il gruppo di macchie solari AR3664 potrebbe tornare, dopo un paio di settimane dalla tempesta del maggio 2024, causando nuove meravigliose aurore.

Quindi non ci resta che volgere gli occhi verso l’alto, nella speranza di vedere, come in un sogno, la coda di una volpe tracciare scie colorate che illuminino i nostri cieli.