Il film ‘’Agorà’’, diretto da Alejandro Amenábar e uscito nelle sale nel 2009,  narra la storia di Ipazia, una martire pagana, interpretata dall’attrice Rachel Weisz. La protagonista è una donna colta e appassionata di matematica e filosofia, discipline che insegna nel tempio di Giove Serapide ad allievi di varie credenze religiose. Una figura importante nella vita della donna è il suo schiavo Davo, che prova per lei forti sentimenti ma in seguito diviene un liberto per seguire i cristiani e professare la sua fede.
Nel IV secolo d.C., ad Alessandria d’Egitto, convivevano pagani, cristiani ed ebrei, anche se, non sempre pacificamente.
Quando con l’editto di Tessalonica di Teodosio il cristianesimo diventa religione di Stato, il paganesimo diventa una minoranza in confronto alla schiacciante maggioranza cristiana ed Oreste, amico ed ex-allievo di Ipazia, diviene il prefetto del pretorio di Alessandria.
Durante un incontro in procura, Ipazia espone le sue credenze filosofiche e per questo viene accusata di stregoneria. La donna rifiuta di convertirsi al cristianesimo, nonostante la richiesta di Oreste, e per questo, in uno dei tumulti, viene presa in ostaggio dai parabolani. Davo, per evitare che Ipazia soffra ulteriormente, la soffoca e successivamente viene fatta a pezzi da un gruppo di fanatici cristiani che bruciano il suo corpo.
Ciò che ci ha colpito particolarmente di questo film è stato il coraggio e la determinazione con cui Ipazia ha esposto e difeso le sue idee, senza lasciare che le accuse dei parabolani potessero ostacolarla.
Questo film, nonostante sia ambientato tra il IV e il V secolo d. C., è ancora attuale poiché sono ancora presenti conflitti politico-religiosi e le donne, come lpazia, vengono sottovalutate e giudicate in vari ambiti, inclusi quelli lavorativi, sulla base di stereotipi e pregiudizi. Inoltre, riteniamo che la storia di Ipazia possa essere un punto di riferimento per continuare a difendere i nostri valori e i nostri diritti.

Carla Chierchio e Maria Chiara De Maio 2BS