Il terzo anno di liceo non è stato un anno facile per varie ragioni: nuove materie, momenti
difficili e nuove sfide hanno messo a dura prova le nostre capacità. Allo stesso tempo, però,
ci ha regalato una delle esperienze più belle ed indimenticabili della nostra vita: l’Erasmus.
La partecipazione a questo progetto ci ha dato l’opportunità di scoprire lati di noi che non
credevamo di avere e ha stravolto la nostra visione del mondo, mostrandoci una realtà
completamente diversa da quella a cui eravamo abituate. Tutto, a partire dalle cose più
semplici (come la mancanza di acqua gassata nei distributori), fino ad arrivare alla
gentilezza e al rispetto delle persone, ci ha lasciate a bocca aperta.
Nonostante Granada, la città in cui abbiamo soggiornato, non fosse la meta da noi
desiderata, nonostante le molte difficoltà che si sono presentate al momento della partenza


e durante le prime ore al residence e nonostante la nostra età, che sicuramente ha
rappresentato un motivo di preoccupazione per noi e per le nostre famiglie, questa città,
insieme alle persone che la abitano, si è conquistata un posto speciale nei nostri cuori.
L’Erasmus ci ha insegnato cosa significa cavarsela da sole e doversi adattare a un mondo
che non è il nostro: andare a lavorare in un posto nuovo dove sei costretta a relazionarti con
persone adulte, preoccuparti di fare la spesa per il weekend, prestare attenzione a quanto
spendi in una giornata e in generale occuparti di tutte quelle piccole mansioni che magari,
prima di questa esperienza, eri solita trascurare. Tutto ciò ha contribuito alla nostra
maturazione e sviluppare in noi un maggiore senso di responsabilità. Inoltre, ci ha permesso


di scoprire le bellezze che Granada offre e di assaggiare piatti unici che altrimenti non
avremmo avuto l’occasione di provare.
Vivere così lontano dai nostri cari non è stato facile, e spesso la mancanza di casa e quel
senso di nostalgia vincevano sulle emozioni positive. Tuttavia, una volta tornate alla vita di
tutti i giorni, improvvisamente tutte le responsabilità erano sparite e noi siamo tornate di
nuovo bambine. Ed è stato proprio il fatto di essere diventate adulte, anche se per poco,
che ha reso il rientro ancora più doloroso.
Desideriamo ringraziare il Liceo “Pitagora – B. Croce”, che ci ha dato questa opportunità; le
nostre professoresse, che ci hanno supportate durante l’intero percorso; gli staff dei vari
residence, che ci hanno accolte e trattate come pari.
Ma un ringraziamento speciale va alle noi del passato, per aver trovato il coraggio e la
volontà di superare, tutte insieme, questa difficile prova.
Grazie Granada, che in poco tempo sei riuscita a donarci così tanta gioia. Grazie Granada,
perchè sei diventata casa.

Entonces Graná, ¿si es para siempre dónde firmo?

 

Martina Bottazzo, Valentina Buondonno, Giusy Norbani, Francesca Tropea (3BL)