Il romanzo “Cronaca di una morte annunciata” è stato scritto da Gabriel García Márquez e pubblicato nel 1981, pochi mesi prima che l’autore ricevesse il Premio Nobel per la letteratura. Ripercorrendo brevemente la trama del libro, quest’ultimo narra la vicenda di Santiago Nasar che, accusato di aver deflorato Angela Vicario, era stato assassinato dai fratelli della donna, Pablo e Pedro Vicario con l’intenzione di difendere l’onore della propria famiglia. Dunque, tutti vengono a sapere che Santiago sta per essere ucciso. García Márquez annuncia fin dalle prime righe chi sarà la vittima, per poi tenere il lettore legato alla narrazione delle indagini intorno alle circostanze e alle ragioni dell’assassinio.

È interessante, ma allo stesso tempo sconvolgente, notare come l’unico a rimanere all’oscuro di tutto è Santiago Nasar stesso, nonostante i gemelli Vicario avessero manifestato la loro chiara intenzione di ucciderlo. “Cronaca di una morte annunciata” non è tanto il racconto di un omicidio, bensì di come questo sia potuto avvenire pur essendo stato annunciato. Nel romanzo, infatti, si può distinguere una mentalità popolare caratterizzata da arretratezza morale e culturale ma in particolare segnata dal pregiudizio: se da una parte, la fatalità ha certamente avuto un peso nel far sì che Santiago restasse all’oscuro di ciò che il paese commentava da ore, in realtà la vera causa dell’indifferenza dei paesani è proprio la convinzione generale che l’onore offeso rappresentasse una valida motivazione per uccidere.

 

L’impatto di Cronaca di una morte annunciata è ulteriormente accentuato dalla consapevolezza che la narrazione si basa in parte su alcuni eventi reali vicini all’autore. Il delitto originale avvenne lunedì 22 gennaio 1951, nella città di Sucre. In quella data, la futura moglie di García Márquez Mercedes Barcha Pardo, gli lascia un messaggio nei pressi della redazione di El Heraldo, nella quale lavorava Márquez, con su scritto “Hanno ucciso Cayetano”. Cayetano Gentile era un grande amico di Gabo (soprannome con cui era conosciuto Gabriel García Márquez), di origine italiana, di bell’aspetto e studente di medicina del terzo anno. Fu ucciso a colpi di coltello dai fratelli Victor Manuel e Josè Joaquín, i due fratelli di Margarita Chica, la quale aveva accusato Cayetano di essere responsabile della perdita della sua verginità.

 

A questo punto, iniziò a maturare nella mente di Gabriel Garcia Marquez di scrivere un romanzo proprio sulla fatalità e sulla responsabilità, di cui abbiamo parlato prima, partendo dalla morte di Cayetano Gentile. Per concludere, bisogna evidenziare che la madre dell’autore non leggerà mai il romanzo affermando che “Una cosa risolta così male nella vita non può risolversi bene in un libro”.