Nonostante l’Italia e la sua cultura siano state segnate da questo anno incredibilmente funesto, ci sono stati momenti che permetteranno al 2020 di non essere ricordato in maniera esclusivamente negativa; e nel campo dell’archeologia, sicuramente. Infatti il 26 dicembre è stata data la notizia che nel Parco Archeologico di Pompei è stato rinvenuto un thermopolium, ossia una bottega destinata principalmente a quello che noi oggi chiameremmo “street food”.

Gli archeologi hanno ritenuto la scoperta eccezionale non solo per le sue decorazioni, dai colori tanto vividi e dai tratti tanto realistici da farle sembrare tridimensionali, ma soprattutto per la presenza di resti del cibo offerto dalla bottega, in quel giorno terribile del 79 d. C. . Si trattava principalmente di pietanze a base di carne, come è anche dimostrato dalle decorazioni del thermopolium che raffigurano, appunto, oche e galli, ma sappiamo con sicurezza che le pentole di coccio contenevano anche fave e una specie di paella di pesce. 

Però, come abbiamo detto, questa non è stata l’unica sorpresa che Pompei in quest’ultimo anno ci ha  riservato. Sono stati rinvenuti anche altri due reperti, praticamente intatti grazie all’azione dei materiali piroclastici, circa un mese fa. Si tratta di due cadaveri, presumibilmente di uno schiavo e del suo padrone, stando alle analisi condotte sui resti dei vestiti indossati dagli stessi; una scoperta incredibile, che mostra due uomini intrappolati in quell’istante, cristallizzati in quell’attimo, più vicini alla morte di quanto potessero comprendere.