Dalla Germania ci scrivono…
La IV A classico a Carmine Auricchio studente di scambio culturale in Germania
Ciao Carmine,
come va dalle tue parti? Questo quarto anno sembra procedere a rilento senza te, ti manchiamo? Sicuramente sì, quanto? Siamo tutti ansiosi di sapere come stai, com’è la tua nuova vita, la tua nuova famiglia, se hai fatto amicizia, ma soprattutto: come puoi sopravvivere senza croccantelle, senza i sabato sera ai “ciardi”, senza il corso di teatro… Senza di noi? Ah, a proposito, a scuola tutto bene? Ci sono state molte novità anche per noi! Ad esempio nuovi compagni di classe tra cui il tuo corrispondente Shogo, simpatico, solare e come te mangia smisuratamente senza mettere su 1 kg. Che materie stai studiando? La mancanza del greco e del latino si fa sentire? Probabilmente, può sembrare un interrogatorio, ma in realtà siamo solo curiosi di conoscere i dettagli della tua nuova vita, così da convincerci che poi non siamo così lontani. Vorremmo sapere se allontanandoti da casa hai imparato ad apprezzare piccole cose che prima erano di ordine quotidiano; se c’è qualcosa che ti manca in modo pazzesco. Rispondici al più presto. Ci manchi tantissimo.
Un bacio.
I tuoi compagni di classe
CARMINE AURICCHIO PARLA DELLA SUA ESPERIENZA DI STUDIO IN GERMANIA
Carissimi,
e se vi dicessi che non mi mancate? E che qui mi sento più a casa che in Italia? Che vorrei stare qui per sempre? Beh, non sarebbe assolutamente vero, o almeno non del tutto!
Qui le cose sono molte diverse, non migliori, non peggiori, semplicemente diverse.
La scuola qui comincia alle 8 e finisce alle 4 quasi tutti i giorni, le ore sono di 45 minuti, si cambia aula per ogni lezione e il sabato non si va a scuola (sono rimasti tutti scioccati alla notizia che io in Italia vado a scuola il sabato!) .
Qui studio anche materie come economia, sociologia e spagnolo, materia nella quale mi sono riscoperto particolarmente dotato.
Quando sono venuto qui ero fortemente suggestionato dai cliché riguardo i tedeschi e questi si sono rivelati falsi per quanto riguarda la famiglia, ma, non del tutto errati, per quanto riguarda la scuola.
La famiglia è adorabile, gentile e disponibile; ne sono rimasto piacevolmente sorpreso anche se penso che parte di questa accoglienza così calorosa sia dovuta alla provenienza latino americana di questa” nuova mamma”, che mi ricorda la mia vera madre per moltissimi aspetti.
A scuola è stata dura i primi tempi! I miei compagni hanno cominciato a salutami e a parlarmi solamente dopo la prima settimana.
Sapendo che la mia classe aveva organizzato una specie di festa di benvenuto per il mio scambista, mi sarei aspettato qualcosa del genere anche qui, ma non è accaduto assolutamente niente.
Quindi,a questa prima ostilità dei tedeschi, è dovuta la mia amicizia con gli altri due exchange nella mia classe, con i quali appunto sono stato tutto il primo periodo.
Ora, invece, in classe sono integrato al cento per cento, i miei compagni si sforzano di parlarmi in inglese e io faccio di tutto per parlare loro in tedesco e, la cosa, è davvero difficile, assicuro.
Ho un legame molto forte con alcuni della mia classe al momento e percepisco già la mancanza che proverò quando lascerò questo paese.
Il greco e il latino, beh, sinceramente, non mi sorprende che non mi manchino affatto; magari, posso dire di sentire la mancanza della letteratura, però, qui ho già abbastanza da fare con il tedesco e ,quindi, quelle che erano le ore passate sulle versioni sono diventate le ore a studiare tedesco.Stare qui mi sta facendo capire quanto sia sbagliato disprezzare l’Italia, può sembrare assurdo ma loro, tedeschi ed altri exchange da tutto il mondo, mi hanno fatto comprendere quanto sia bello il mio paese, la mia casa!
Tutte le volte che vengono a conoscenza della mia provenienza rimangono a bocca aperta e cominciano a chiedermi del nostro cibo, del mare e del sole. Davvero non so come sia possibile, ma adesso io adoro l’Italia e sono orgoglioso di appartenere a questo paese.Gli amici sono quelli che mancano più di ogni altra cosa, soprattutto nei momenti no, perché ce ne sono, non puoi non pensare a loro e a quanto vorresti averli con te!Mi mancano ovviamente la mia famiglia , i miei insegnanti e quelle banali cose che in Italia ero solito fare tutti i giorni, come, appunto, andare al distributore per le amate croccantelle, andare al corso di teatro il mercoledì e uscire il sabato sera ai giardinetti (quel posto mi manca da morire!).
Quindi,posso dirvi che ora sto bene, mi mancate voi, la scuola, l’ansia delle interrogazioni e tutto il resto, ma, ho creato un mio equilibrio qui e sono sereno.
Un abbraccio.
Carmine
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