La maison fondata nel 1913 dai Fratelli Mario e Martino Prada nasce come azienda di pelletteria e articoli di arredamento: propone fin da subito merce sofisticata e soprattutto di qualità, diventando in poco tempo brand ricercato dalla nobiltà milanese.

Durante la seconda guerra mondiale, Prada diventa fornitore principale della moda internazionale e nazionale per la produzione di articoli in pelle e soprattutto per borse che nascondevano scomparti e tasche segrete per contenere documenti privati. Purtroppo anche la maison venne colpita dalla crisi scatenata dal conflitto mondiale e così fu costretta a chiudere alcuni atelier in Italia. Agli inizi degli anni ottanta, Prada riesce però a riprendersi velocemente quando la gestione dell’azienda passerà nelle mani di Miuccia Prada, nipote del fondatore, attivista per i diritti delle donne e laureata in scienze politiche. La stilista mostra fin da subito di essere una “visionaria”, sperimentando attraverso trame e tessuti: nello specifico, con la collezione di zaini e borse in nylon crea una nuova concezione di eleganza attraverso la semplicità e la comodità, sovvertendo radicalmente le regole della moda. Con la fondazione dell’omonima maison Miu-Miu, Miuccia si concentra sulla moda femminile proponendo una donna i cui abiti rivendicano la sua indipendenza, il suo essere al passo col tempo: gioca con le lunghezze utilizzando tessuti nuovi, tagli maschili, l’immancabile pelle, creando  un nuovo codice di sensualità e raffinatezza.

Durante la pandemia, Miuccia ha annunciato una co-direzione creativa con Raf Simons, noto designer tedesco, scelta dettata dal continuo evolversi e sperimentare del brand. Successivamente è stata presentata la prima collezione donna con un filmato che dà una visione globale della condivisione creativa dei designers  e del messaggio della sfilata, quello del rapporto tra essere umano e “macchina”, della tecnologia come estensione di se stessi, del concetto di” divisa ” come capo di abbigliamento che ci fa sentire a nostro agio, attraverso stampe che richiamano il mondo industriale, meccanico: le modelle hanno mostrato gonnelloni dai colori forti , cappotti oversize , accessori in nylon e in pelle. A conclusione della sfilata, i due designer hanno risposto alle domande di studenti universitari, artisti, esperti del settore, appassionati della moda di tutto il mondo, discutendo di temi che vanno oltre la moda, l’arte e la nuova co-direzione creativa. Si è parlato di condivisione, identità, di self-confidence, del rapporto che ognuno di noi ha con la tecnologia.

In occasione della settimana della moda maschile, Miuccia ha rinnovato la collaborazione con Simons e ha presentato ieri a Milano una collezione nata «da un desiderio intimo e personale di contatto, dal nostro bisogno di scambio e relazione. Alla base di tutto c’è l’individuo, con il suo corpo e la sua libertà» dice la nota che presenta la sfilata. La moda uomo Prada è incorniciata da sfondi futuristici, scenografie minimali dai colori brillanti. Ritornano tessuti jacquard su calzamaglie sottilissime che danno quel senso di tattilità, di abbraccio tra il tessuto e il corpo, quasi come se i vestiti fossero una seconda pelle, con dolcevita dalle fantasie geometriche che spuntano da sotto giacche dalle linee pulite, tutto in contrasto con capi oversize e zaini in pelle dai colori forti portati al braccio.

I designers rinnovano l’appuntamento post-sfilata, “a conversation with Minuccia Prada and Raf Simons” per spiegare il processo creativo dello show, che vuole sottolineare come la moda sia espressione della realtà che si vive , come i tessuti usati per la collezione siano stati studiati per dare specifiche reazioni sensoriali che rispondessero a un’idea di fluidità e di movimento degli abiti. Vestirsi insomma, come ben si comprende dall’ultimo evento del brand , è un’operazione versatile che ci aiuta a esprimere l’idea di noi stessi, di come vogliamo essere. Prada ha segnato un’epoca e ancora oggi è considerata orgoglio italiano nel panorama mondiale del fashion, stravolgendo l’idea di eleganza e di moda che, come sostiene Miuccia, “è una forma d’arte in continua connessione con la realtà e con il mondo.”