Reggia_di_Quisisana_013Quisisana, una piccola frazione di Castellammare di Stabia, ospita una reggia tra le più belle e grandi del Paese. La sua storia è avvolta nella leggenda. Molte sono le voci che si tramandano su questa meravigliosa costruzione, nella fase originaria risalente al XIII sec. d.C., e soprattutto sul luogo magico in cui essa si trova. Sin dai tempi più antichi si narrava che questo piccolo paese avesse una particolare dote, quella di guarire le persone da ogni male. Da qui la sua originale denominazione, qui-si-sana. Quale altro paese se non questo sarebbe il più adatto per trascorrere una vita tranquilla e serena ?

Quisisana è infatti sempre stata una meta perfetta come residenza estiva, scelta da molti poeti e scrittori sia per le sue particolari caratteristiche sia per il fantastico panorama che offre, sul golfo di Napoli; tanto più che Boccaccio scelse questo come luogo in cui ambientare una delle novelle del “Decameron”, la sesta del decimo giorno. Protagonista di tale novella è Messer Neri Degli Uberti, il quale, ormai anziano, decide di trascorrere i suoi ultimi anni in questo noto paese napoletano, che aveva guarito il re Carlo Alberto da una grave malattia. Qui acquista un pezzo di terra e comincia a costruire una grandissima villa con stanze sfarzose, bei giardini e un grosso laghetto con dei pesci. Comincia quindi a girare voce in città della bellezza di questa villa e il re Carlo Umberto I decide di visitare lui stesso questa reggia. Invitato lì per cena il re vede due giovani fanciulle, le figlie di Messer Neri , e immediatamente si innamora di una delle due; tuttavia quando chiede la mano di entrambe, Messer Neri rifiuta offeso e rimprovera lo stesso re per il mancato rispetto che aveva avuto per le sue amate figlie. Il re riconosce il suo errore e per scusarsi dà in moglie le due fanciulle a due borghesi e regala loro delle terre.

In questa novella più spesso Boccaccio sottolinea la bellezza di questa reggia e in particolare dei suoi ampi giardini, famosi per il laghetto colmo di pesci . Questa villa sfortunatamente nel tempo ha subito varie trasformazioni e ha indossato varie vesti. Infatti la reggia è stata governata da numerosi proprietari, alcuni dei quali l’hanno mandata in rovina. Ha quindi dovuto sopportare anni di restauri; soprattutto la costruzione ha assunto particolari ruoli passando da Reggia reale borbonica a ospedale durante la prima e la seconda guerra mondiale. Oggi non appartiene a privati, ma è proprietà del comune stabiese il quale l’ha chiusa al pubblico. È possibile entrarvi solo per celebrare matrimoni civili !

È giusto che una delle più antiche sedi reali d’Italia sia così poco valorizzata? La costruzione è maestosa, grandissima e ha alle spalle secoli di storia. È stata governata da importanti re, ha ospitato i più valorosi soldati e personaggi, ma  ora sono in pochi a conoscerla .  Si spera che il comune possa realizzare un museo in cui esporre i reperti archeologici ritrovati negli scavi di Stabiae. Questa meravigliosa reggia dalla storia secolare si trova in un paese dal clima meraviglioso, che ha guarito grazie alla sua salubrità importanti personaggi;  ma in quanti la conosciamo ? In quanti sappiamo che è proprio qui che Boccaccio ha ambientato una delle sue novelle? Chi conosce la sua storia secolare,  troppo lunga per essere dimenticata? Essa merita invece di essere conosciuta da tutti. Soprattutto, gli abitanti di Quisisana devono essere fieri di ospitare una delle sedi di re più antiche del nostro territorio.