downloadSerena Gaudino è l’autrice di “Antigone a Scampia”, frutto di un progetto promosso dalla presidente dell’associazione Dream team Patrizia Palumbo. Il progetto  si è proposto di aiutare tutte le donne che sono sottomesse alla famiglia e che vivono ai margini della società.
Oltre all’accoglienza, le socie hanno messo a disposizione del tempo per ascoltare i disagi e le tristi storie di ragazze e donne di quel quartiere degradato.
Basandosi sull’esperienza di Simone Weil che, in Francia negli anni Trenta, promosse l’emancipazione delle classi sociali di basso livello utilizzando il mito greco, Serena Gaudino ha inserito il mito greco di Antigone del ciclo tebano nella cruda realtà della città di Scampia. In particolar modo l’autrice paragona le vicissitudini affrontate dall’eroina tebana Antigone a quelle che vivono le donne di Scampia nella quotidianità.
Una triste e brutale quotidianità nella quale le donne sono costrette a sposarsi e a crescere bambini quando loro stesse hanno appena smesso di essere bambine, o ad accettare la violenza dei loro mariti senza poter opporre resistenza, e ancora a sottomettersi alla camorra.
Una dura verità che oggi anche dallo Stato viene sottovalutata, nessuna considerazione, nessun’importanza: queste donne dunque possono essere considerate le vere Antigoni di oggi, che lottano ogni giorno, cercando di andare avanti per i loro figli, spesso senza neanche la speranza di un cambiamento.
Le donne di Scampia, infatti, sono quelle che lottano contro lo stato o contro la criminalità organizzata, e che,spesso, accettano pure un programma di protezione per mettere in salvo le proprie vite e quelle dei loro figli.
Antigone, come queste, si oppose alla legge dello stato ma, a differenza di esse, scelse la morte per evadere dalla tragica realtà in cui viveva.
Le donne di Scampia, invece, si mostrano più forti della debole Antigone, e pertanto possiamo paragonarle più che all’eroina tebana, al re Edipo, trattato da sempre come burattino dagli dei, manipolato dai loro desideri. Allo stesso modo esse affrontano la realtà in cui devono vivere da burattine dei mariti prepotenti, dei capi di camorra, costrette ad accettare la morte innocente di un figlio, a prostituirsi, pur di non essere uccise, a diventare dei capi dell’illegalità per sostituire i mariti, oppure a calarsi nelle vesti di uno spacciatore, pur di ottenere un minimo di rispetto.

Tonia Gallo, Serena Liguori, Marilena Merillo, Bianca Quilici, Enrica Tortora  III B Classico