In occasione della Pasqua, in Salvador, nella città di Texistepeque, diversi diavoli incappucciati e vestiti di rosso, chiamati Los Talciguines, camminano per le strade alla ricerca di persone da frustare. Quando arriva colui che impersona Gesù, i diavoli immediatamente vengono sottomessi. Il rito simboleggia le tentazioni a cui Gesù si sottopose durante i suoi 40 giorni nel deserto, prima di morire in croce. Si tratta di una tradizione che caratterizza da secoli questa città del Salvador settentrionale in occasione delle feste e dei riti della Settimana Santa.

La tradizione dei diavoli tentatori del Salvador prevede che una serie di persone incappucciate con vestiti rossi, infastidiscano l’uomo che interpreta Gesù e i passanti che partecipano alla manifestazione, in onore della fede cristiana e della prossima festa della Pasqua. I demoni di Texistepeque ricordano a frustate ai cattolici la necessità del pentimento e dell’espiazione per evitare i tormenti eterni dell’inferno.

La cristianità giunse a El Salvador con la dominazione spagnola, che impose la Bibbia per rafforzare il suo dominio. Ma gli indiani modificarono i costumi cattolici adattandoli alle proprie credenze, dando origine a un’unione delle due culture. La parola “Talcigüines” significa “uomo indiavolato”. Infatti, durante la sfilata i diavoli ballano e importunano i passanti che assistono alla tradizione di Texistepeque . I partecipanti del gruppo devono presentarsi alla chiesa del Paese dove avviene la confessione e viene celebrata una messa per ricordare i defunti Talcigüines. Al di là dei costumi e delle maschere di colore rosso, i Talcigüines possiedono una frusta composta di cinghie di cuoio robuste. La tradizione prevede che ci sia anche una persona che simboleggi Gesù, il quale deve indossare un abito di colore viola, una croce nella mano sinistra e infine una campanella nella mano destra. Quest’ultima viene usata per mandare via i demoni dai corpi dei suoi compagni di sfilata.

La sfilata procede con balli rituali dei demoni intorno a Gesù che, con il suono della campanella, allontana i demoni che poi si concentrano verso la folla. La cerimonia termina con tutti i Talcigüines che, pervenuti alla strada di fronte alla chiesa, si accasciano con la faccia al suolo, sottomessi da Gesù che a questo punto agita con forza la campanella, terminando la funzione. In questo modo ancora una volta  è Gesù che aiuta il popolo a scacciare il diavolo dalla loro vita quotidiana continuando così  la loro vita nella fede e nella preghiera.