Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, nonché principio sancito nel diritto internazionale dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell’ONU.

 

Solo poche settimane fa, l’Ufficio Scolastico della Regione Campania ha deciso il taglio dell’organico per quanto riguarda i licei musicali e coreutici del territorio campano.  Questo ha  avuto come diretta conseguenza la mancata autorizzazione, da parte dell’Ufficio regionale, all’attivazione di nuove classi prime per il prossimo anno scolastico. Per alcuni istituti, ciò  comporterebbe la progressiva scomparsa dell’indirizzo stesso. Ne è un esempio il Liceo Pitagora-Croce di Torre Annunziata che, vedendosi privato della classe prima per il prossimo anno scolastico, rischia di non poter dare continuità ad un percorso di studio, che, fino ad ora, era stato portato avanti in maniera professionale e meritevole, tanto da far diventare questo indirizzo  un’eccellenza non solo dell’entourage scolastico, ma di tutto il territorio vesuviano, nazionale e internazionale. L’indirizzo musicale del Pitagora-Croce, infatti,  ha partecipato a numerose manifestazioni artistiche e musicali di rilievo; ha istituito protocolli di gemellaggio con istituti stranieri; ha avviato per diversi anni un importante concorso musicale dedicato al musicista Elia Rosa, egregio sassofonista torrese, al quale, nel corso degli anni, hanno partecipato numerosi artisti noti del panorama musicale; nonché la creazione di una sala di registrazione professionale, dedicata allo stesso Elia Rosa, all’interno della succursale “Cristo Re”,  aperta a tutti gli istituti musicali del territorio campano. Ovviamente la decisione dell’Ufficio Scolastico Regionale non è stata accettata di buon grado né dal Dirigente Scolastico Benito Capossela, il quale si è dichiarato indignato e offeso da una tale decisione, né dai docenti e dagli alunni frequentanti l’ indirizzo in questione. Sarebbe assurdo, pertanto, che questa tradizione venisse messa in pericolo da regole basate su cifre e numeri determinati, peraltro, dalla crisi pandemica che,  in questi ultimi due anni, ha colpito il mondo intero. Se è vero che molti genitori, proprio a causa della pandemia, hanno deciso di iscrivere i ragazzi in Istituti più vicini a casa, in maniera tale da evitare l’uso dei mezzi di trasporto, questo, tuttavia, non deve  penalizzare le attitudini naturali di quei ragazzi che, invece, desiderano approfondire la propria cultura musicale. Al Dirigente Benito Capossela sembra assurdo che si possa tagliare una futura  prima e unica classe  solo perché composta da diciotto alunni, mettendo così a rischio il percorso di un intero indirizzo. Il nostro D. S. , infatti, ha sottolineato in più occasioni l’incoerenza di una tale decisione, soprattutto dopo che il ministro Bianchi, in una recente intervista televisiva, ha ribadito “l’importanza della musica nella formazione culturale delle nuove generazioni,  per lo sviluppo non solo della singola persona, ma dell’intera comunità”. Il corpo docente dell’ Istituto di Torre Annunziata che, ovviamente, concorda con le idee del Dirigente, ha deciso compattamente di non prendere parte ad alcuna manifestazione artistico-musicale, utilizzando, come forma di protesta, una partecipazione silenziosa, così come l’Ufficio scolastico ha “silenziato” il percorso musicale dell’ Istituto. Numerose poi sono state le lettere aperte che i dirigenti e i docenti  di tutta la Campania hanno inviato al Ministro della Pubblica Istruzione, Patrizio Bianchi, al  Presidente del Consiglio Regionale della Campania e all’Assessore alla Scuola Regione Campania,  affinché si possa trovare una soluzione a questa decisione scellerata.  Questo taglio di classi, ovviamente, non è stato  accettato neanche dagli studenti, i quali, a causa di tale diniego, si sentono confusi, amareggiati, scoraggiati e persi. Dopo un anno intero passato in DAD, dopo aver  mostrato il massimo impegno nel  cercare di studiare anche materie che a distanza erano difficili da apprendere, come le materie prettamente musicali, dopo aver superato la frustrazione che questa pandemia ha creato in ognuno di loro, arriva quest’ultimo colpo decisivo.   Tante sono le domande che i ragazzi si pongono: cosa sarà del loro futuro dopo la chiusura del nostro liceo? Quest’ultimo, dopo l’eliminazione della prima classe, riuscirà ad offrirci ancora ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere i nostri obiettivi? Questi sono solo alcuni dei dubbi che invadono gli animi dei ragazzi torresi, che vorrebbero fare qualcosa per salvare un liceo che, di giorno in giorno, è divenuto un luogo in cui potersi rintanare, estraniandosi dalla vita che questo paese li costringe a vivere. Chiudere una scuola a Torre Annunziata, dove, anno dopo anno, sono stati chiusi pastifici, fabbriche,  teatri, cinema, ospedali,  equivale a vanificare tutti i tentativi  che  molti  giovani stanno facendo per scrollarsi di dosso il marchio di degrado e violenza, violenza nella quale spesso sono costretti a vivere. Solo poche settimane fa, infatti, si è pianto la morte assurda di un uomo a causa di un parcheggio o il ferimento di un ragazzo, che è stato gambizzato in un tentativo di rapina.  Chiudere una scuola a Torre Annunziata non rappresenterebbe  solo  una reale minaccia per il diritto allo studio, ma significherebbe veder scomparire un’opportunità  per tanti giovani che, attraverso la loro musica, sognano  un risveglio delle coscienze ormai abituate all’indifferenza. Proprio adesso  che, finalmente, i ragazzi erano rientrati ad occupare le loro aule, a riempire di musica i corridoi, a ripetere nel parchetto fuori scuola, insieme ai propri compagni,  i brani assegnati; proprio adesso ci si rende conto che tutto questo è  destinato a finire. Limitando l’ indirizzo liceale musicale e tarpando di conseguenza le ali ai sogni, si creerebbe terreno fertile alla criminalità organizzata, dato che non tutti avrebbero la possibilità di spostarsi per poter coltivare le proprie passioni e questo chiuderebbe le porte ad ogni speranza di poter realizzare un futuro migliore, diverso da quello che questo paese  può offrire. A questo proposito, come non ricordare l’orchestra Sanitansamble, nata nel Rione Sanità, che aiuta i giovani a costruire il loro futuro anche in un contesto difficile e a rischio? La musica aiuta, così, molti a superare ogni problema e, in molti casi, a rimanere lontani dalla rete del malaffare. Questa orchestra riesce a dare gli strumenti necessari affinché  i ragazzi possano riuscire a tenersi lontani da pericolose tentazioni e a crearsi un futuro migliore. Dobbiamo ricordare, peraltro, che alcuni componenti dell’organizzazione  di quest’orchestra sono usciti proprio dal Liceo Musicale Pitagora-Croce.  Per questo gli studenti del liceo torrese non “ci stanno” ad accettare passivamente una decisione alquanto contestabile   e faranno di tutto per difendere l’istituzione scolastica che, per loro,  rappresenta l’unica arma di riscatto, supportati dai professori e dai tanti artisti, e non solo, che si sono schierati dalla loro parte: Tony Esposito, Sal Da Vinci (che due anni fa ha partecipato all’inaugurazione della sala d’incisione), James Senese, Antonio Onorato,  Michele Mirabella, (per il quale non è ancora detta l’ultima parola) , Stefano De Martino e Giovanni Amura, nostri concittadini, l’associazione Rifiuti/Zero, Don Tonino Palmese, della fondazione Polis (assieme al quale gli studenti hanno suonato all’esterno della chiesa dello Spirito Santo venerdì scorso, facendo  sentire a tutto volume la loro voce e la loro musica) e tanti tanti altri personaggi di un certo calibro culturale come, ultimo, ma non ultimo, il nostro caro  prof. Francesco Sabatini, Presidente onorario dell’Accademia della Crusca. Speriamo veramente tutti, dunque, che l’ avvilente situazione che si è venuta a creare, abbia quel risvolto positivo che tutti si attendono.

Paola Lanzetta IAm.