In queste pagine, l’“arminuta”, la “ritornata”, del primo romanzo della scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, continua a raccontare la sua storia, al tempo stesso di lontananza e di vicinanza, con la sorella Adriana, che ricompare nella sua vita senza preavviso, bussando semplicemente alla sua porta. Di nuovo i mondi delle due sorelle si intrecciano, in un vortice di emozioni che travolge tutto, l’ambito sentimentale, quello lavorativo, ma sempre con quel distacco tra le due donne che si incontra anche nel romanzo precedente. Dopo un lungo periodo di distanza, la sorpresa del ritrovarsi si mescola a quella per la scoperta della nascita del bambino che Adriana tiene in braccio, di cui la sorella non era neanche a conoscenza. Vincenzo è il nome del neonato, come il fratello maggiore delle due protagoniste, morto in un incidente stradale da giovanissimo. “Perché venire a casa mia senza avvisarmi?”, “Saranno in pericolo?”, sono le domande che l’“arminuta” si pone, sconvolta da quel ritorno più che inaspettato. Contemporaneamente l’autrice racconta le vicende della donna a Grenoble, dove lavora come insegnante all’università, e riporta anche i ricordi degli eventi riguardanti la sua vita sentimentale: il marito Piero, i tradimenti, la separazione, la fine di una storia d’amore a tratti dolce, a tratti distaccata. L’altra storia d’amore fondamentale per lo svolgimento della trama è quella di Adriana con Rafael, un uomo che vive soltanto per andar per mare, con il quale ha avuto Vincenzo. Questo rapporto è stato talmente stretto, quest’amore così totalizzante da arrivare all’eccesso e alla morbosità, ed è molto diversa la relazione di assenze e di silenzio della sorella con il suo ex marito. Ma entrambe le storie sono così forti e difficili da costringere le due sorelle a reagire e a rinunciare alle scelte del cuore.

Il ritorno dell’“arminuta” dalla Francia a causa di una telefonata improvvisa la porta a far affiorare alla memoria tutti i ricordi degli anni precedenti, ritrovandosi a percorrere le strade di Pescara, in particolare di Borgo Sud, la zona marinara della città abruzzese. Il viaggio rende la protagonista nostalgica della nuova vita che si era creata a Grenoble, i suoi amici, il suo gatto, i suoi studenti; ma prova malinconia anche per l’infanzia vissuta in quelle stesse strade, su al paese, dove si era ritrovata a vivere con i genitori biologici. È anche questo, a parer mio, un romanzo del ritorno, questa volta un ritorno alla terra d’origine: dopo essere stata lontana per molto tempo, la donna è richiamata a fare i conti col passato e a rivivere la sua storia, incapace di sfuggire al proprio sangue.

Il legame con Adriana è indissolubile, c’è sempre, rimane vivo anche quando sembra non esserci più, e a un certo punto ricompare, forse più forte di prima. L’ “arminuta”, in particolar modo in questa seconda storia, sembra comportarsi quasi come una madre per la sorella minore, accogliendola ogni qualvolta ne abbia bisogno. Anche se le pesa rivivere tutti i momenti dell’infanzia e della giovinezza italiane, non esita nemmeno un secondo a ripartire dalla Francia quando la avvertono che Adriana è ricoverata in ospedale per una brutta caduta. Lascia tutto solo per stringere la mano ancora per una volta, forse l’ultima, a quella che per lei è stata una compagna di vita, l’unica tra tutti con cui abbia mai instaurato un rapporto di fiducia e di confidenza.

Proprio come nel primo romanzo della Di Pietrantonio, la vicenda è estremamente coinvolgente, e il lettore si trova immerso in una serie di unioni così intricate da tenere gli occhi incollati alla pagina. Ma ci sono alcuni dettagli che, secondo me, rendono il libro meno appassionante rispetto al precedente. Innanzitutto la figura dell’“arminuta” resta incompiuta e la storia non presenta un finale vero e proprio; sembra non essere un personaggio autonomo, ma un personaggio che dipende dalla vita degli altri, non sicuro di se stesso.

Nonostante alcuni difetti, Donatella Di Pietrantonio è riuscita a scrivere una vicenda di amore e di vicinanza mai raccontata prima, la storia di due sorelle così simili e allo stesso tempo così diverse. Erano e continuano ad essere due personaggi con una grandissima forza d’animo e che nascondono dentro di sé una quantità indescrivibile di segreti, che solo in un legame come il loro possono venire alla luce.