All’Angelus domenicale, Francesco parla dell’importanza della correzione fraterna e di come praticarla ispirandosi allo stile di Gesù. “Una delle espressioni più alte dell’amore, e anche delle più impegnative”, la definisce. Ricorrere all’affetto della comunità se l’errore persiste, usare mitezza e gentilezza senza mettere alla gogna. Il Pontefice, di fronte ad una Piazza San Pietro colma di fedeli, ha toccato diversi temi partendo dal passaggio del Vangelo ed evidenziando che il “chiacchiericcio è una peste” per la vita delle persone. Quando un fratello nella fede commette una colpa contro di te, tu, senza rancore, aiutalo correggendolo.

“Purtroppo, invece, la prima cosa che spesso si crea attorno a chi sbaglia è il pettegolezzo, per cui tutti vengono a conoscere lo sbaglio, con tanto di particolari, tranne l’interessato. Questo non è giusto e non piace a Dio. Non mi stanco di ripetere che il chiacchiericcio è una peste per la vita delle persone e delle comunità, perché porta divisione, sofferenza e scandalo, e mai aiuta a migliorare e a crescere”. È Gesù colui a cui guardare per aiutare un fratello nella fede a prendere atto del suo errore e portarlo a correggersi.

“Una delle espressioni più alte dell’amore, e anche delle più impegnative”: così Papa Francesco definisce la correzione fraterna, da praticare, precisa, senza rancore. E mette in guardia dall’uso del pettegolezzo.

Lo stile di Gesù insegna a usare lealtà, discrezione, coraggio, chiarezza senza però sparlare. Nel caso in cui ciò dovesse risultare insufficiente o inefficace, bisogna farsi aiutare e non agire da soli, mai cedendo tuttavia al chiacchiericcio, ma sempre avendo come unico obiettivo il bene dell’altro. Puntare il dito contro non va bene, anzi spesso rende più difficile per chi ha sbagliato riconoscere il proprio errore. Piuttosto, la comunità deve far sentire a lui o a lei che, mentre condanna l’errore, è vicina con la preghiera e con l’affetto, sempre pronta a offrire il perdono e a ricominciare.

Francesco conclude ponendo alcune domande utili per un esame di coscienza ed esorta a guardare Maria, “che ha continuato ad amare pur sentendo la gente condannare suo Figlio”.