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Martedì 12 gennaio, presso il nostro Liceo, si è svolto l’incontro con lo scrittore Paolo Miggiano, autore del libro “Ali spezzate”, dedicato alla quattordicenne Annalisa Durante uccisa a Forcella nel 2004 durante un agguato tra due clan rivali: i Giuliano e i Mazzarella. Un libro profondo, sincero, ricco di sentimenti, ma soprattutto un inno alla legalità.

Lo scrittore è una persona molto particolare: schietto e deciso, ma soprattutto arrabbiato,anzi “incazzato nero”. Arrabbiato con chi ha promesso tanto, ma poi non è riuscito a concludere nulla, arrabbiato perché dopo Annalisa sono state tante le vittime innocenti della camorra, arrabbiato dopo che l’ennesima vita a Forcella, appena qualche giorno fa,  è stata stroncata senza neanche aver avuto il tempo di cominciare.

Vittima, vittima della camorra.

Annalisa oggi avrebbe avuto più o meno 27 anni, avrebbe sposato un camorrista o forse no, sarebbe diventata una parrucchiera, come aveva sempre desiderato, e forse anche una giovane mamma.

Non lo sapremo mai …

Presente all’incontro anche la moglie di Giuseppe Veropalumbo, ucciso nel 2007 a Torre,  la notte del 31 dicembre, per  un colpo  vagante partito dalla pistola di non si sa ancora chi.

Miggiano ha risposto a tutte le domande fatte da noi alunni, ha guardato i nostri lavori ed è rimasto impressionato dal fatto che anche noi siamo un po’ “incazzati”.

“Ali spezzate” è un libro che parla di Annalisa, ma che parla di lei prima e dopo, perché se ci fossimo fermati solo al momento dalla sua morte, il libro non sarebbe durato più di una pagina.

Durante la visione dello speciale ”Cose nostre” andato in onda sabato 9 gennaio su Rai1 in seconda serata, abbiamo ascoltato le testimonianze di don Luigi Merola e di Arnaldo Capezzuto, un parroco e un giornalista che durante quegli anni parlavano e scrivevano di Forcella.

Oggi purtroppo entrambi sono lontani da quel quartiere, anzi da quella strada con il più alto tasso di delinquenza: Capezzuto è andato via perché minacciato; il parroco  è stato allontanato dal vescovo. E niente sembra cambiato…

Così, dopo tante parole, emozioni ed approfondimenti, possiamo solo dire una cosa: grazie Paolo!