“L’emblema di una maniera nuova di fare archeologia”, ha affermato Massimo Osanna, direttore della  Soprintendenza di Pompei.

Premio“Scriviamo un capitolo nuovo della storia di Pompei, affinché possa essere conosciuta non più per i crolli ma per la sua cultura” . Con queste parole il sindaco di Pompei, Nando Uliano, domenica 24 gennaio, ha aperto la conferenza per l’assegnazione del premio dedicato ad Amedeo Maiuri “il quale ha sempre auspicato che la cittadina pompeiana fosse un luogo dove religione e cultura potessero coesistere”.

Alle parole del sindaco sono seguite quelle del prof. Umberto Pappalardo, responsabile del “Fondo Maiuri” e curatore della mostra fotografica dedicata al grande archeologo, a palazzo De Fusco, sotto la direzione artistica della dott. Laura Del Verme. Pappalardo ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento e ha presentato la giuria da lui stesso presieduta, in cui figurava anche il soprintendente prof. Massimo Osanna, ex allievo del prof. Torelli, “il più rappresentativo di una maniera nuova di fare archeologia”.
Infine è intervenuto lo stesso Torelli, esprimendo gratitudine e commozione per il premio conferitogli. “Ebbi modo di conoscere Maiuri ad Ercolano – racconta – e mi impressionò la sua mentalità, non solo da archeologo ma anche da imprenditore”. E continua: “L’occidente ha voltato le spalle al suo passato. Speriamo che per l’Italia sia solo un momento passeggero”.
Al termine dell’evento, al prof. Torelli è stato conferito il premio, con una targa raffigurante lo stemma di Pompei e una pergamena di riconoscimento dell’immenso lavoro da lui svolto in questi anni.