onde gravitazionali img“Un nuovo successo per la fisica italiana: dopo quattro anni dalla scoperta del bosone di Higgs ecco che arriva la conferma dell’esistenza delle onde gravitazionali. Grazie in particolar modo a tutti i ricercatori italiani che, dopo questa fondamentale scoperta, ci permetteranno di guardare il cielo con occhi nuovi”. Così il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ha commentato l’annuncio della scoperta delle onde gravitazionali (già ipotizzate da Einstein nel 1916) cui un gruppo di scienziati italiani ha contribuito per il 50%. “Un regalo perfetto per i 100 anni della Relatività Generale di Albert Einstein, che è stato il primo a pensarle e descriverle nelle sue equazioni” ha inoltre detto il ministro.

“Le prospettive che si aprono adesso sono tante. Abbiamo uno strumento molto potente per studiare l’universo, tanto che le scoperte potrebbero portare addirittura a due Premi Nobel perché oltre alla conferma dell’esistenza delle onde gravitazionali abbiamo anche osservato per la prima volta l’impatto di due buchi neri di masse stellari che orbitano uno attorno all’altro, per formarne uno nuovo”. Questo ha osservato Pia Astone, tra i sei scienziati firmatari dell’ articolo che conferma la scoperta delle onde gravitazionali.

Cosa sono le onde gravitazionali?

Una delle scoperte di Einstein non documentate scientificamente sono le onde gravitazionali. Si tratta di oscillazioni dello spazio che si “increspa” e oscilla come sulla superficie di un lago. Queste onde, paragonabili (per fare un esempio) a quelle che produce un grande sasso che cade in un lago, derivano dallo scontro di buchi neri o stelle e si propagano nel cosmo.

L’onda, arrivata sulla Terra il 14 settembre 2015 e rilevata da due interferometri laser americani e uno italiano, è stata creata da un gigantesco scontro tra due buchi neri distanti da noi 1,3 miliardi di anni luce, avvenuto circa 1 miliardo di anni fa.

Come sono state scoperte?

Le  onde gravitazionali sono state rilevate da due interferometri laser, strumenti che rilevano il minimo spostamento di un atomo nello spazio, rispettivamente dei progetti LIGO (quello americano) e VIRGO (quello italiano realizzato in collaborazione con la Francia). Inizialmente queste rilevazioni sembravano poco credibili, ma solamente dopo una accurata analisi e dopo lo studio dei fenomeni cosmici, si è potuto dichiarare che le rilevazioni avvenute il 14 settembre corrispondono ad onde gravitazionali.

Cosa sono i buchi neri?

I buchi neri sono orpi celesti dotati di un campo gravitazionale così intenso da non lasciar sfuggire materia. In un buco nero la forza di gravità è talmente elevata che domina su qualsiasi altra forza esistente: in questo modo si verifica un “collasso gravitazionale continuo”. Un buco nero non può essere rilevato direttamente, ma può essere rilevato solo osservando il moto di altri pianeti.

Questa scoperta, oltre che a rivoluzionare la fisica nucleare può far comprendere al mondo l’importanza della ricerca scientifica italiana e promuovere un settore che l’Italia considera poco produttivo. Infatti per la costruzione di VIRGO l’Italia ha speso ben 23 milioni di euro e ogni anno insieme alla Francia spende 4,5 milioni di euro per il mantenimento del progetto. Fino a poco tempo fa il nostro governo giudicava quest’attività come improduttiva, ma ora, dopo ben venti anni di attesa, essa ha finalmente prodotto i risultati sperati.