È morto Fidel Castro
Nella notte del 25 novembre a Cuba è morto Fidel Castro, leader cubano e rivoluzionario. Idolo della sinistra nel mondo, dittatore sanguinario per gli oppositori, uomo con le sue contraddizioni così come il sistema politico cubano, nel bene e nel male ha segnato la storia del 900 ed è diventato un’icona. Già nel 2008 aveva lasciato i suoi uffici al fratello Raul, che ne ha annunciato la morte alla televisione di stato. Sono stati decretati nove giorni di lutto nazionale, i funerali si terranno il 4 dicembre a Santiago de Cuba.
Fidel Castro: un uomo nella storia
Nato nel 1926 a Cuba, nel 1956 partecipò ad un primo tentativo, fallito, di rivolta contro il regime di Fulgencio Batista, allora dittatore cubano, legato alla mafia italoamericana e a Lucky Luciano. Arrestato e poi graziato, nel 1956 insieme ad altri 88 compagni tra cui Ernesto “Che” Guevara, Camilo Cienfuegos e l’italiano Gino Donè Paro, Sbarcò a Cuba per organizzare la guerriglia che tre anni dopo portò alla caduta del regime di Batista e all’ingresso nella storia di Fidel Castro e degli altri rivoluzionari.
Ma fin da allora si manifestarono anche le contraddizioni e gli errori di Fidel e della sua politica: da un lato ideali di libertà, la sanità e l’istruzione gratuite per tutti i cubani, dall’altro la creazione di un sistema politico stile sovietico, le persecuzioni e le condanne degli oppositori, le limitazioni delle libertà dei cubani.
Castro ha guidato Cuba attraverso pagine importanti della storia recente, come lo sbarco nel 1961 nella Baia dei Porci, tentata invasione appoggiata dalla Cia che mal vedeva un regime filo-sovietico a poche miglia dagli Stati Uniti. Circa un anno dopo ci fu la crisi dei missili, con l’installazione a Cuba da parte dei sovietici di rampe per missili nucleari, che portò il mondo sull’orlo di una guerra nucleare, scongiurata da un compromesso tra URSS e USA. Infine con la caduta del blocco sovietico, Cuba è stato uno dei pochi stati socialisti a non collassare insieme all’Unione Sovietica, anche se a costo di grandi sacrifici della popolazione. Oggi Cuba è in un periodo di transizione dall’esito incerto, con la pace con gli Stati Uniti e l’introduzione delle attività private e dei passaporti per i viaggi all’estero, ma ancora sottoposta al vecchio regime.
Le reazioni alla sua morte sono state contrastanti e, come per tutti i personaggi passati alla storia, è difficile esprimere giudizi moderati. Si va dalla gioia degli oppositori cubani in esilio che inneggiano alla morte di un tiranno ed il laconico “Fidel Castro è morto!” di Trump alle condoglianze di molti. Napolitano ha parlato di “luci e ombre, ma è giusto rendere omaggio alla sua figura per l’esperienza complessa e drammatica che ha rappresentato nel mondo”; Papa Francesco ha affermato: “Nel ricevere la triste notizia della scomparsa del suo caro fratello l’eccellentissimo signor Fidel Alejandro Castro Ruz, ex presidente del Consiglio di Stato e del governo della Repubblica di Cuba, esprimo i miei sentimenti di dolore a vostra eccellenza e agli altri familiari del defunto dignitario, così come al governo e al popolo di codesta amata nazione.”. Numerosi leader internazionali hanno espresso le loro condoglianze, da Gorbaciov al sudafricano Jacob Zuma.
Così anche Fidel Castro è entrato nella storia insieme agli altri rivoluzionari, con tutte le sue luci e le sue ombre. Resta aperto il giudizio sulla sua vita e sul suo operato.
Francesco Di Nucci
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