“L’istruzione, la paideia, è l’unico filo di Arianna per uscire dalla crisi. Ci sarà sempre bisogno della cultura classica”. Così Paul Kyprianou, presidente della Comunità Ellenica di Napoli e Campania, facendo le veci di Jannis Korinthios, ideatore e promotore dell’iniziativa, assente per motivi familiari, il nove febbraio ha salutato le rappresentanze dei numerosi licei che, nella Basilica San Giovanni Maggiore di Napoli, hanno partecipato alla maratona letteraria greca “Il greco fa testo”. Le parole di Kyprianou, con il successivo intervento del dirigente scolastico del liceo Pansini, Salvatore Pace, hanno rappresentato un ulteriore stimolo per i giovani intervenuti a studiare la lingua greca, a riflettere sui testi, ad arricchirsi e a rafforzarsi spiritualmente per affrontare un futuro migliore, costruito da uomini migliori. L’istruzione potrebbe essere l’unica ancora di salvezza. Dopo un saluto al promotore Korinthios e ai presenti da parte di una delle organizzatrici della giornata, è iniziata la vera e propria maratona. Gli studenti si sono avventurati nella lettura metrica di numerosi testi in lingua greca e in traduzione italiana, dall’antichissimo epigramma inciso sulla ischitana “Coppa di Nestore” ai versi omerici,  agli epigrammi di Leonida di Taranto fino a passi di filosofia epicurea ispirati da riflessioni sulla biblioteca della villa dei papiri di Ercolano.

Ad apertura, i licei napoletani Pansini e Genovesi, che hanno proposto una splendida lettura di testi sulla Napoli greca, sui Greci in Campania e sul labirinto del Minotauro, ideato da Dedalo, che vide Teseo di Atene vincitore del mostro. A seguire, il liceo Sannazzaro, che ha offerto un’interessante chiave di lettura con numerosi testi sulla tematica del Mediterraneo, luogo di scontro e di incontro, sul quale i Greci si affacciavano “come rane intorno a uno stagno”, secondo la definizione platonica, e che li univa, ma che adesso rappresenta una barriera per i popoli che fuggono dalla guerra. Il liceo Vittorio Emanuele II ha invece proposto una rilettura del passo dal XXIV libro dell’Iliade di Omero sull’incontro tra Priamo, padre disperato, e Achille, mentre i ragazzi del liceo Umberto I hanno letto un elogio letterario all’isola di Delo, patria di Apollo e Artemide, la sola isola che non ebbe timore di accogliere Latona emarginata, rifiutata e in cerca di un rifugio per partorire i gemelli divini. Successivamente il liceo Gentileschi e il Flacco di Portici hanno messo in scena due meravigliose performance. Il primo, riprendendo il tema dell’elogio, questa volta dell’isola di Rodi, molto vicina alla costa turca, ha reso attuali i passi di Demostene e di Pindaro grazie alla musica di David Gilmour, leader dei Pink Floyd. Il secondo, invece, ha inscenato una vera e propria performance teatrale. Revisionando liberamente il mito della caverna di Platone, i ragazzi del Flacco, incappucciati in nero e distribuiti tra la platea, hanno liberamente riscritto e recitato con passione il dialogo tra i prigionieri e il sapiente alle loro spalle, creando un reale momento di pathos e tensione che è sfociato in un fragoroso applauso del pubblico. Dopo questa emozionante esibizione, gli studenti del liceo Vico di Napoli hanno letto alcuni passi de “I Persiani” di Eschilo, sulla hybris di Serse e sull’elogio della libertà, eleutheria, che univa e unisce tutti i Greci. Gli studenti del liceo Tasso di Roma hanno drammatizzato passi dall’Orestea di Eschilo con un singolare paragone tra Oreste, che per vendetta uccide la madre, assassina del marito Agamennone, e che alla fine viene assolto dal tribunale dell’Areopago, e Socrate, innocente, deciso a bere la cicuta rispettando la Legge della città. Gli studenti del liceo Garibaldi hanno letto e drammatizzato con una danza un passo in greco e in italiano dalla tragedia “Medea” di Euripide, riguardante il momento in cui la straniera Medea, tradita da Giasone, a Corinto, decide e attua l’uccisione dei propri figli; mentre il liceo La Mura di Angri, prendendo spunto dalle Olimpiadi, ha ricordato, in costume e in musica, i veri valori dello sport. Tante e tante altre sono state le iniziative e davvero numerosi gli spunti di riflessione proposti dalle numerose scuole partecipanti.

A salutare la fitta platea di studenti, insegnanti, dirigenti scolastici, sono intervenuti il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’ambasciatore greco a Roma Thenistokilis Demiris e il segretario generale della Grecia all’estero Micheal Kokkinos. Il sindaco De Magistris, in particolare, ha ricordato che la lingua greca è viva e che Napoli è e sarà sempre una città greca vicina ai Greci, come dimostra anche il recente ripristino del toponimo “via dei Greci” per via San Tommaso d’Aquino, toponimo rimosso dal regime fascista nel 1923. L’ambasciatore ha ricamato uno splendido elogio per la sua lingua madre, presente e viva nella nostra lingua e nelle lingue europee, con gli ideali che i Greci ci hanno trasmesso. Alla giornata  hanno partecipato centinaia di ragazzi, stimolati dall’iniziativa ad affrontare tematiche antiche riscoperte come sempre attuali e spinti ad avvertire la lingua greca non più come ostica e difficile, ma come mezzo di scambio culturale grazie a cui si possono comunicare e trasmettere grandi emozioni.