Tutti i tifosi del Napoli ricorderanno benissimo cosa è accaduto il 12 dicembre 2016. Siamo a Nyon, in Svizzera, ormai diventata casa dei sorteggi delle due massime competizioni continentali, la Champions League e l’Europa League.

Ed ecco che, per un fatale scherzo del destino, lo scontro tra Davide e Golia si riaccende nelle sue migliaia di sfaccettature: non è raro infatti, nel mondo del calcio, trovare una corazzata contro una squadra non certo della sua caratura. Da una parte abbiamo loro, i Golia della situazione, i Blancos, o meglio i Galacticos, così chiamati per il loro gioco straordinario e appunto galattico, i campioni in carica e forse la squadra di club più forte al mondo: il Real Madrid. Dall’altro lato Davide, che non può affidarsi che a un miracolo, come nel famoso racconto: il Napoli. A pensarci è un vero e proprio scontro tra classi sociali: da un lato coloro che hanno nel loro nome “Real”, gli imperatori del calcio mondiale, e dall’altro una squadra che rappresenta tutto un popolo, un popolo controverso, ma che merita questa sfida.

D’altronde nel capoluogo campano, il calcio è molto più di uno sport, magari per qualche fanatico è addirittura una specie di “religione”. E se per un buon cristiano è necessario andare in chiesa una volta alla settimana, di solito la domenica, così per questi uomini è necessario appunto sostenere il proprio “credo” ogni fine settimana.

Neanche a dirlo, appena è stato scoperto il blasonato avversario, la città e il suo popolo hanno cominciato una lunga marcia per prepararsi, sicuramente con grande trepidazione alla sfida. Gli azzurri di mister Sarri hanno sicuramente infiammato la platea nel corso di questi mesi, a suon di goal e di grandi prestazioni, guidati da Dries Mertens, Lorenzo Insigne e Marek Hamsik, la bandiera, il capitano e forse il miglior giocatore dei partenopei.

Il giorno della partita è stato il culmine dell’entusiasmo dei tifosi di fede azzurra: a Napoli la gente non poteva che parlare di quello che sarebbe accaduto la sera e la città era praticamente in festa; i più positivi pensavano al colpaccio, ad affondare Golia a casa sua. Purtroppo per i Napoletani e per tutto il calcio italiano ciò non è avvenuto. Dopo un improvviso quanto meraviglioso sigillo di Insigne la difesa azzurra è crollata ben tre volte sotto i colpi degli arrembanti Galacticos, guidati da “sua eccellenza” Cristiano Ronaldo. Il risultato al termine dei primi novanta minuti parla chiaro: Real 3, Napoli 1. Pare che, almeno per questa volta, Golia sia riuscito a battere Davide.

Dal canto loro, i tifosi azzurri continuano a stimolare i loro beniamini  verso l’Impresa: battere i galattici tra le mura amiche per ben due reti a zero, se si vogliono evitare gli estenuanti supplementari o addirittura la roulette russa dei calci di rigore. L’obiettivo appare irraggiungibile, ma il popolo napoletano è pronto a spingere i suoi undici leoni contro gli alieni spagnoli. Questi ultimi si troveranno a giocare in un inferno calcistico, caratterizzato come quello dantesco da urla e lamenti, e i sessantamila del San Paolo proveranno a spaventare i blancos; ma tutto sommato anche quest’ultima pare un’impresa impossibile, visto che il Real è stato in grado di espugnare il Camp Nou di Barcellona, fortino degli altri alieni in casacca blaugrana.

I sessantamila di Fuorigrotta allora dovranno obbligatoriamente guidare gli azzurri verso l’Impresa: d’altronde è stata persa una battaglia, ma non la guerra. Forse, come nel racconto, anche questa volta Davide avrà la meglio contro il galattico Golia?

Gennaro Pesacane, 3A classico